"Per una serie di concause, attualmente mancano tantissime referenze orticole, prima fra tutte la lattuga. Ma la rottura di stock riguarda anche quasi tutti gli altri articoli". Lo afferma Emile Fellini, contitolare della ditta di produzione, lavorazione e commercializzazione verdure Fellini Patrizio.
"Abbiamo richieste da ogni parte, anche dall'estero - dice Fellini - segno che il prodotto scarseggia per tutti e a qualsiasi livello. Le alte temperature di settembre e ottobre hanno fatto accelerare la maturazione portando a una sovrapproduzione prima, e a una mancanza ora. Ma non è tutto: i trapianti di luglio e agosto sono stati penalizzati dalle alte temperature e dalla siccità, per cui le rese sono molto inferiori rispetto al dovuto".
Emile Fellini esprime preoccupazione
Inoltre, "diversi agricoltori che negli anni passati in novembre e dicembre avevano ottenuto prezzi bassi per via della sovrapproduzione, stavolta hanno trapiantato meno per evitare ulteriori perdite. E ciò contribuisce all'attuale situazione".
Ma cosa fare, allora? "Da anni sosteniamo che la programmazione va fatta in maniera seria, con un impegno da parte di tutti. Il meteo è un'incognita e al giorno d'oggi lo è ancora di più, ma non possiamo scaricare tutte le colpe sul maltempo. Le grandi catene distributive e i grossi fornitori devono pianificare le produzioni e assumersi, ognuno, una parte dei rischi. Non si può di certo lasciare l'agricoltore con il cerino in mano".
"Programmare è utile a tutti - continua - anche alla Gdo: assumersi qualche rischio prima, evita di trovarsi nell'attuale situazione, con la caccia disperata alla cassetta di insalata da strappare alla concorrenza a qualsiasi costo, andando a pagare molto di più di quanto si poteva fare concordando a priori superfici e prezzo con i produttori".
"Se vogliamo continuare a produrre - conclude Fellini - è ora di cambiare rotta e organizzare in maniera moderna e condivisa la programmazione".
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