Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
Un produttore di Verona racconta la sua esperienza

Prezzi altalenanti per i peperoni

Con oltre 5000 mq di serre, la sua azienda è fra le più specializzate nella produzione di peperoni. L'azienda è ubicata in provincia di Verona, in un areale che negli anni ha assunto un ruolo primario nella produzione nazionale.

L'agricoltore, che preferisce non esporre il suo nome, va controcorrente rispetto a certe abitudini. "Prima di tutto - afferma - non mi soddisfano le genetiche moderne. Ho effettuato molte prove, con tante case sementiere, ma il peperone che reputo di alta qualità è ancora quello di 20-30 anni fa. Vi sono un paio di varietà 'vecchie' che danno ottimi risultati in peso e qualità. Una varietà è remunerativa se produce almeno 7,5 kg di peperone a pianta. Altrimenti si va sotto la linea di galleggiamento rispetto ai costi. E un'azienda, per essere tale, deve guadagnare, non stare in pareggio o rimetterci".

Foto d'archivio

In Italia i peperoni si coltivano in diverse zone, da nord al sud. Nel nord, una delle principali aree è il Veneto e il produttore dichiara che la raccolta nella sua azienda è concentrata da fine giugno a fine settembre. Ma quest'anno, a causa delle temperature autunnali elevate, ha raccolto peperoni fino a metà novembre.

"I prezzi ottenuti nelle ultime settimane - precisa - sono stati poco soddisfacenti, attorno a 1,50 euro/kg. Va tenuto conto che c'è stato parecchio prodotto da Spagna e sud d'Italia. In precedenza però c'erano stati momenti più positivi. In alcune settimane si sono raggiunti 2,50 euro/kg per le produzioni migliori di prima qualità. In generale, il 2023 ha registrato prezzi più bassi rispetto al 2022 e comunque a settimane alterne".

L'agricoltore è particolarmente meticoloso nella gestione delle concimazioni. "Tutto parte dall'apparato radicale. Se la pianta sviluppa bene, poi non avrà problemi. Occorre però gestirla con criterio. E ci sono alcuni accorgimenti, che non voglio rivelare, che permettono di produrre bene anche con piante sotto stress".