La commercializzazione dei cachi spagnoli sta procedendo bene. "La raccolta è stata ottimale quest'anno. Vediamo prezzi soddisfacenti, intorno a 1,40-1,60 euro e poche fluttuazioni sul mercato", osserva Oscar van Turenhout, di OV Fruit. Secondo l'importatore, nel corso degli anni il cachi si è consolidato sempre di più come commodity. "Ma dobbiamo fare affidamento soprattutto sul gruppo di clienti etnici. Gli olandesi sono comunque più propensi a comprare una mela che un cachi".
La commercializzazione degli agrumi spagnoli è molto più complessa. "Qualitativamente non è un problema, ma dal punto di vista dei prezzi è una sfida. Tutti gli spagnoli hanno sentito dire che in Sudafrica si spendevano 20 euro per una cassetta di arance e tutti vogliono arrivare a quel livello anche adesso, mentre prima si accontentavano di una decina di euro, per così dire. Allo stesso tempo alcune vecchie piantagioni di agrumi sono state sradicate, per lasciare spazio, tra l'altro, ai cachi. Inoltre, per vendere bene gli agrumi non fa ancora abbastanza freddo. Le temperature dovrebbero essere molto più basse".
Anche le vendite di ortaggi di serra spagnoli non stanno registrando una buona performance. "La Spagna è partita a settembre, ma sul mercato c'è ancora prodotto olandese (a basso costo). Ogni settimana ci diciamo che quella successiva andrà meglio, ma per ora il mercato è debole ed è dominato dal dumping".
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