Inizia con gran fermento ed entusiasmo la campagna agrumicola italiana, anche negli areali in cui da anni le criticità commerciali hanno messo a dura prova gli agricoltori, poiché alle prese con forti deprezzamenti delle loro produzioni. Stagioni, dunque, che molti hanno denunciano fin da subito come poco remunerative e con prezzi di partenza troppo bassi, non sufficienti a coprire i costi di produzione.
Stavolta però, e per fortuna, l'andamento sui mercati sembra andare diversamente. I prezzi delle clementine pugliesi in campagna, per la merce di qualità, non scendono al di sotto dei 0,50 €/kg rispetto ai circa 0,20 €/kg di un anno fa, mentre le richieste degli operatori sono soddisfacenti, sia in Italia sia all'estero. È difficile trovare partite di agrumi libere e non ancora vendute nell'arco ionico. I produttori tornano a sorridere, nonostante comunque la complessa gestione agronomica degli impianti agrumicoli, a causa di un andamento climatico risultato anomalo fin dalle fasi della fioritura. L'arrivo di temperature più consone al periodo autunnale porterebbe di certo una ulteriore vivacità commerciale.
In Puglia si sta ancora irrigando a pieno regime, in quanto non piove in modo considerevole da quasi un semestre. Gli agrumicoltori ci spiegano che le quotazioni attuali sono oneste e che non c'è alcuna speculazione. I costi di produzioni continuano a incidere sui bilanci, se consideriamo, ad esempio, che le tariffe dell'acqua per uso irriguo sono esose e non inferiori a 0,25 €/metro cubo.
Vedendo quanto accaduto anche con altre referenze ortofrutticole stagionali, con prezzi alti dall'inizio alla fine della stagione, ci si augura che accada lo stesso pure per gli agrumi. Finora, le cose sembrano andare per il verso giusto. Chi ha investito e dispone di prodotto pulito e non attaccato da parassiti (specie ragnetto), verrà ripagato, potendo spuntare ottimi prezzi di partenza.