L'attuale andamento della stagione agrumicola ha mostrato, almeno rispetto allo scorso anno, un aumento degli ordinativi in pre-campagna per le imprese del settore del packaging, perché le aziende agricole avevano a disposizione o prevedevano di avere volumi soddisfacenti da raccogliere.
A confermare questa tendenza è Antonio Castelluccio, responsabile commerciale di Pack System, azienda specializzata nella lavorazione di imballaggi in cartone, plastica e legno.
"Ad oggi - spiega l'operatore - gli ordinativi non si sono trasformati in consegne effettive, in quanto la campagna, complice il clima ancora mite, ha subito dei forti rallentamenti. Infatti, rispetto all'anno scorso, nel solo mese di ottobre la quantità totale di imballaggi (primari e secondari) consegnati ai nostri clienti è diminuita del 20%, coerentemente con i ritardi causati dal caldo fuori stagione e duraturo. Ciò ha influenzato la nostra attività: se da un lato abbiamo dovuto approvvigionarci e immagazzinare tutti i prodotti che avevamo previsto che si sarebbero potuti servire per questo mese, dall'altro, essendo mancata la necessità di imballaggi, siamo stati costretti a tenere in magazzino una quantità maggiore di materiale, nella speranza di smaltire le giacenze nei prossimi mesi. Le aziende agrumicole che riforniamo sono circa 20, operanti tra Basilicata, Calabria e Puglia".
Il clima, però, non ha solo influenzato l'attuale campagna agrumi, ma anche quelle di altre referenze. "La primavera e un inizio estate freddo piovoso ha portato a un allungamento della stagione fragolicola, ma ha avuto ripercussioni negative invece su quella delle drupacee. L'insolito caldo registrato a settembre/ottobre, se da un lato ha ritardato la campagna dell'uva, dall'altro ha causato un posticipo di maturazione di circa 20 giorni per gli agrumi. La raccolta è appena iniziata".
In generale, rispetto a un anno fa, gli imballaggi pesano meno sui bilanci delle aziende agricole. "Il costo del packaging in questi ultimi mesi ha avuto un andamento molto variabile: nella prima parte dell'anno abbiamo assistito a una diminuzione del costo degli imballaggi in plastica in modo marcato, e di quelli in carta in misura più ridotta. Mentre la materia prima carta ha continuato la sua discesa, anche se in misura molto contenuta in estate; la plastica ha invece subìto un piccolo aumento, soprattutto per quello che riguarda il PoliPropilene (PP). Rincari comunque contenuti, che non generano incrementi significativi del prezzo degli imballaggi".
Le tipologie di packaging utilizzate dalle aziende agrumicole non hanno visto grossi cambiamenti rispetto al passato: la scelta dipende molto anche dalla lavorazione e dai calibri degli agrumi. "In generale - riprende Castelluccio - per le lavorazioni alla rinfusa vendiamo parecchio le confezioni da 2 kg in cartone, che sono forse i formati più diffusi specie per clementine e mandarini. Altre tipologie usate, sempre alla rinfusa, sono le scatole in cartone 40x30 cm, in diverse altezze a seconda del numero di file e ai calibri degli agrumi. Come imballaggi secondari in cui inserire le vaschette in cartone da 2 o 2,5 kg ci richiedono molto i 50x30 cm, ma anche i 60x40 cm".
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