I volumi di produzione stanno tornando alla normalità nell'attuale campagna delle melagrane Mollar de Elche anche se, a causa dell'impatto del clima, prevalgono i calibri piccoli e ci sarà circa il 30% in più di frutta di seconda categoria da destinarsi alla trasformazione industriale.
"Il raccolto ha una buona qualità gustativa ma, a causa del caldo estivo e autunnale, oltre che della prolungata siccità, c’è un'abbondanza di calibri piccoli, come è accaduto con altri frutti, ad esempio agrumi o cachi. C'è stata anche una quantità importante di frutti scottati dal sole, che non possono essere commercializzati come prima categoria", ha affermato Susi Bonet, del dipartimento commerciale della cooperativa Cambayas, con sede a Elche.
La campagna è iniziata a ottobre e il lancio ufficiale è stato organizzato dal Consiglio regolatore della DOP Granada Mollar de Elche la settimana scorsa. "L'arrivo della varietà era atteso con impazienza sul mercato anche se attualmente, sia in Spagna che in altri Paesi del Mediterraneo, sono disponibili melagrane di molte origini, come Turchia o Egitto che offrono prezzi più competitivi", afferma Susi Bonet.
"Pertanto, le vendite sono piuttosto lente, al momento", continua Susi. "Mentre i supermercati sono più flessibili in un contesto dominato dai calibri piccoli, i mercati all'ingrosso tradizionali sono più riluttanti. Quest'anno le melagrane grandi scarseggiano e sono ovviamente più costose, ma in generale i prezzi sono bassi.
Cambayas produce e commercializza circa 5.000 ton di melagrane Mollar de Elche all'anno, con disponibilità fino a fine gennaio, 2.000 ton di melagrane valenciane e circa 2.000 ton di Acco precoci e rosse, oltre alle Wonderful, anche se in quantità inferiori.
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Susi Bonet
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