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Dalla Lombardia alla Sicilia passando da Cesena

Sementiero: un progetto di filiera da 43 milioni di euro

CAC, Consorzio Sativa, L'Ortolano, Ri.Nova soc.coop., Centro Seia srl, Azienda Agricola Orto Mio e Viridea srl: questi i soggetti protagonisti di un investimento nazionale di filiera da 43 milioni di euro che coinvolge aziende del territorio emiliano-romagnolo, siciliano e lombardo.

Nei giorni scorsi, i rappresentanti delle realtà coinvolte si sono incontrati nella sede di CAC a Cesena per fare il punto sul programma di filiera "Integrazione filiere sementiera e orto-vivaistica sostenibili", che ha la sostenibilità come elemento condiviso.

L'impresa capofila è Cooperativa Agricola Cesenate che, con i suoi oltre duemila soci distribuiti su tutto il territorio nazionale, è un punto di riferimento mondiale nel settore della moltiplicazione delle sementi orticole e industriali.

CAC ha una quota di oltre 18 milioni di euro di investimenti, destinati alla costruzione di ottomila metri quadri di nuova superficie per ampliare la capacità logistica e produttiva. I lavori sono partiti a ottobre dell'anno scorso e andranno avanti a step successivi fino al 2026. Un'altra cooperativa associata a Legacoop Romagna, Ri.Nova, è responsabile della parte del progetto dedicata alla ricerca per l'adattamento delle colture sementiere al cambiamento climatico. L'investimento, in questo caso, è di circa 3,5 milioni di euro.

Sono intervenuti tra gli altri il presidente di CAC Giovanni Piersanti, il direttore di Ri.Nova Alvaro Crociani, il presidente di Centro Seia, Giovanni Planeta, il direttore di Ortomio Stefano Raffoni e il responsabile acquisti di Viridea, Marco Cairati. Per il sistema bancario era presente Attilio Picchi, dell'ufficio agevolazioni di Iccrea Banca. Ha preso la parola anche Tania Buda, che per CAC è responsabile dell'intero progetto.

"La ricaduta finale dell'investimento arriverà ai nostri duemila soci - spiega Tania Buda - ed è questo il motivo per cui abbiamo avviato una iniziativa così importante. La parte principale è già operativa e, a gennaio 2024, avremo raggiunto il 70% dell'avanzamento. Entro il 2026 è prevista la conclusione dei lavori".

"La filiera - dice Giovanni Piersanti - è nata a Cesena nel 2022, mettendo insieme un gruppo di imprese a livello nazionale. L'opportunità che abbiamo visto come Organizzazione di produttori è stata quella di aumentare il lavoro per i nostri soci e portare più redditività in campagna. La possibilità offerta dal PNRR ha dato una spinta all'aggregazione, ma non è stata decisiva per gli investimenti, che rientrano nei rispettivi piani di sviluppo. In questo momento non siamo tra i progetti finanziati, ma contiamo di rientrare nella graduatoria definitiva".

"CAC - dichiara il presidente di Legacoop Romagna, Paolo Lucchi - ha saputo aggregare con lungimiranza una filiera nazionale dinamica e orientata alla sostenibilità. Questo investimento rappresenta un importante passo avanti per l'intera comunità agricola romagnola, e la cooperativa è stata il vero motore di questa iniziativa. La capacità di C.A.C. di rispondere alle sfide del settore è un modello di riferimento per la Romagna, che va oltre i confini nazionali. C.A.C. continua a garantire qualità ed efficienza ai suoi duemila soci distribuiti su tutto il territorio nazionale e questo investimento ne è la prova tangibile".

Data di pubblicazione: