"Fino a qualche anno fa, il finocchio aveva un consumo prettamente invernale e anche la produzione era allineata in questo senso. Oggi non è più così e i consumatori lo chiedono praticamente 12 mesi l'anno". Lo afferma Marco Babbi, responsabile commerciale del marchio Finò.
"L'andamento meteo di settembre e fino a metà ottobre avrebbe dovuto fermare le vendite, a causa delle temperature ancora estive. Invece il prodotto di qualità è sempre stato richiesto, anche all'estero. Certo, dal punto di vista produttivo non è stata facile la gestione, ma ricordiamo che esistono diverse varietà in grado di mantenere la qualità elevata anche in condizioni meteo difficili".
Babbi e il suo staff di collaboratori commerciali conferma che "i consumi sono sensibilmente più alti in quei punti vendita che offrono un servizio, che seguono il prodotto e lo spiegano ai consumatori. Il finocchio si compra prima di tutto con gli occhi, e la freschezza è basilare. Un prodotto 'stanco', non curato, non invita all'acquisto".
Vittorio Caligari (responsabile produzione) e Marco Babbi
In questo momento, è in piena raccolta il finocchio della Romagna. "Andremo avanti fino ai primi giorni di novembre, per poi spostarci in altri areali italiani. Registriamo un aumento di vendite all'estero, specialmente in Francia, Germania e Paesi Bassi. In certe settimane, le vendite all'estero sono state più costanti rispetto a quelle sul mercato interno", conclude Babbi.
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