Secondo il direttore generale di Proarándanos, Luis Miguel Vega, le esportazioni di mirtilli peruviani fino alla settimana 38 (al 24 settembre, ndt) sono diminuite del 52% rispetto alla stessa data della campagna 2022/23, per un totale di 56.351 tonnellate. "El Niño ha avuto un impatto significativo sulle esportazioni di mirtilli verso tutte le destinazioni di questa campagna".
In particolare, le spedizioni verso gli Stati Uniti sono diminuite del 65%, quelle verso l'Europa del 54%, verso la Cina del 38% e verso il Regno Unito del 31%.
I livelli di temperatura più elevati generati da El Niño - circa 5 °C sopra la media - hanno avuto un impatto sulla produzione di mirtilli, ha dichiarato Vega. Secondo lui, alcune varietà non sono state colpite in modo significativo e hanno continuato a produrre a un buon ritmo, ma altre hanno ritardato la produzione o hanno avuto una produzione minima perché le piante non hanno avuto le ore di freddo necessarie per il loro sviluppo.
"La varietà Ventura, in particolare, è stata particolarmente colpita da El Niño. La produzione di Ventura è diminuita notevolmente. Essendo la varietà più diffusa in Perù, ciò ha influito sui volumi di produzione totali del paese in termini di calibro e qualità".
"Quello che è certo è che fino alla fine di ottobre avremo il 40-50% di prodotto in meno rispetto alla campagna dell'anno scorso e che ci dovrebbe essere una ripresa nei mesi successivi, ma non conosciamo l'entità di tale ripresa". Prevediamo di chiudere l'anno con una produzione inferiore a quella dell'anno scorso, ma sarà il clima dei prossimi mesi a determinarne la misura", ha dichiarato Vega.
Vale la pena notare che, secondo l'ultimo rapporto della Commissione multisettoriale incaricata dello studio nazionale del fenomeno El Niño (Enfen), la probabilità di avere un El Niño costiero di forte entità durante l'estate (dicembre 2023 - marzo 2024) è salita dal 25 al 35%.
Fonte: gestion.pe