A settembre la pioggia è diminuita del 65% e nei primi 10 giorni di ottobre le temperature hanno superato i 30°C, con livelli da mese di luglio e un incremento di 10-12 gradi rispetto alle medie del periodo. Le cooperative romagnole lanciano l'allarme, anche in vista delle prossime semine orticole a ciclo invernale.
"La mancanza di umidità del terreno - dicono i responsabili agroalimentare di Legacoop Romagna, Stefano Patrizi e Federico Morgagni - impedisce una nascita e crescita corretta delle piantine come per i vivai di orticole a cui occorre una quantità di ore di freddo sempre più difficile raggiungere, a scapito della loro qualità". Per quanto riguarda la frutticoltura, sono già gravi in tutta Italia gli effetti delle temperature anomale e fuori stagione.
"Particolarmente colpiti mele e kiwi. Si lamentano riduzioni della quantità delle produzioni, ritardo nella fase terminale della maturazione di alcuni frutti e scarsità di colore e peggioramento della qualità del prodotto, con danni da "bruciatura" e frutti di minori dimensioni", affermano.
Il comparto sementiero è molto preoccupato per quasi tutte le varietà di produzioni; si sono svolti da poche settimane i trapianti e le piantine sono estremamente sensibili alla carenza di acqua. Il rischio è la perdita di ettari e di produzione nella futura campagna 2024. In assenza di precipitazioni alcune strutture hanno già iniziato a irrigare, altre potrebbero seguire presto se le condizioni meteo non dovessero cambiare. Ci sono anche problemi nella preparazione dei terreni, specialmente quelli alluvionati, e nel controllo meccanico delle erbe infestanti.
Il Coordinamento delle cooperative agroalimentari di Legacoop Romagna sta seguendo da vicino questo tema e di recente si è tenuto un incontro con economisti, meteorologi e scienziati agronomi. Gli studi attuali si stanno concentrando anche sulla creazione di varietà resistenti alla siccità e si stanno adottando approcci tecnologici per migliorare la ritenzione idrica del suolo, misurare i parametri delle piante, utilizzare metodi agricoli a minore dispersione delle risorse e controllare l'esposizione al sole delle piante. Queste nuove prospettive, però, hanno un costo elevato e necessitano di una sperimentazione dai tempi medio-lunghi.
"Siamo pronti ad adottare soluzioni innovative per garantire un futuro sostenibile, ma serve un forte sostegno da parte delle istituzioni, che devono mettere da parte le posizioni negazioniste e ristabilire un'alleanza forte con la scienza e l'università", conclude il presidente di Legacoop Romagna, Paolo Lucchi (foto a destra).