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In Emilia Romagna c'è stato il sorpasso nel 2023

I coltivatori affittuari hanno superato i coltivatori diretti

Cambio epocale: nel 2023 la coltivazione dei terreni in affitto ha superato, in Emilia Romagna, quella da parte dei proprietari. E la tendenza è simile in tutto il nord d'Italia. Quest'anno, a esattamente 59 anni dall'abolizione della mezzadria (1964), l'Emilia Romagna segna un'inversione di tendenza. Per la prima volta, i terreni coltivabili dati in affitto (o uso gratuito) hanno superato quelli coltivati direttamente dall'agricoltore.

"Per la prima volta dal dopoguerra - ha affermato di recente l'economista Roberto Fanfani - la terra condotta in affitto (51%) o in uso gratuito (3%) supera quella di proprietà (46%)". E la percentuale sarebbe ancora diversa se si considerassero i terreni abbandonati che ormai sono presenti in tutte le aree collinari e montane e, talvolta, anche in pianura.

Gianluca Bagnara

"E' un trend inequivocabile - spiega l'economista Gian Luca Bagnara, già assessore provinciale Forlì-Cesena all'agricoltura - ma non è una cosa avvenuta improvvisamente. E' un fenomeno costante da almeno 20 anni. Manca il ricambio generazionale, per cui i terreni vengono concessi sempre di più o ad agricoltori della zona che aumentano la superficie della propria azienda, o a contoterzisti che coltivano estensive tramite meccanizzazione spinta".

Bagnara riporta l'esempio di alcune aziende del ferrarese che superano comodamente i 3000 ettari ognuna, ma anche nel ravennate ve ne sono di svariate centinaia di ettari: "E pensare che in Romagna, specie a Forlì e Cesena, fino a 30-40 anni una famiglia viveva dignitosamente producendo frutta su 1-2 ettari".

I numeri del settore agricolo sono sconfortanti: gli imprenditori sotto i 40 anni d'età sono l'8%, mentre quelli con più di 65 anni sono oltre il 50%. "Le ultime statistiche dicono che gli imprenditori professionali, cioè che fanno solo agricoltura, sono circa 46mila in Italia". Poi vi sono altre decine di migliaia di aziende agricole ibride, con titolari part time o pensionati.

Il prezzo degli affitti è piuttosto variabile e cambia da zona a zona. Nel cesenate, un buon terreno di pianura irriguo varia da 400 a 600 euro l'ettaro, con punte di 800 se si tratta di ampie superfici. Ma in realtà ogni caso fa mercato a sé. Non mancano esempi in cui figli di agricoltori cedono in comodato d'uso gratuito il terreno "a patto che me lo tieni bene e coltivato".

Bagnara, che è anche presidente di Aife (l'Associazione Italiana Foraggi Essiccati) e degli avicoltori europei, sottolinea la necessità di riappropriarsi del suolo prima che lo faccia la finanza e di intervenire velocemente in caso di problemi, specie in questo periodo post alluvione.