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Eppure il comparto ha grande necessità di manodopera

Progetto MYSEA per ridurre la disoccupazione tra giovani, NEET e donne nei settori dell'agricoltura

Il Dipartimento Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali (SAAF) dell'Università degli Studi di Palermo è partner del progetto MYSEA "Mediterranean Youth, NEETs and Women advancing Skills, Employment and Awareness in the blue and green economy", finanziato dal programma ENI CBC MED.

Lavoro manuale in campagna, questo sconosciuto!

MYSEA si pone l'obiettivo di favorire l'occupazione di giovani, donne e NEET (= persone non attive in istruzione, in lavoro o in formazione) nei settori dell'agro-alimentare attraverso un percorso di orientamento e formazione sulla Blue & Green Economy. Il Dipartimento SAAF, sotto il coordinamento scientifico della Prof.ssa Maria Crescimanno e del Prof. Antonino Galati nella sua veste di Project manager, ha condotto sul territorio nazionale un'indagine che ha voluto identificare:

  1. le competenze esistenti ed emergenti di giovani (dai 18 ai 24 anni), donne (di tutte le età) e NEET (fino ai 30 anni);
  2. la domanda di competenze da parte delle imprese del settore agro-alimentare e della gestione dei rifiuti;
  3. l'offerta di formazione da parte degli istituti di istruzione e formazione tecnica e professionale (TVET).

L'indagine è stata replicata in cinque Paesi della regione del Mediterraneo (Libano, Grecia, Tunisia, Giordania e Italia) che condividono le problematiche della disoccupazione giovanile e delle disuguaglianze di genere.

Con riferimento all'Italia, emerge uno scollamento tra domanda ed offerta di lavoro. Da una parte, giovani, donne e NEET hanno mostrato interesse nei confronti dei temi riguardanti la sostenibilità e manifestato l'interesse e l'intenzione di impiegarsi in contesti lavorativi che operano nell'ambito della Blue & Green Economy. I dati rilevano che giovani, donne e NEET possiedono competenze in campo scientifico e tecnologico, abilità comunicative e nelle lingue straniere. Gli stessi rispondenti auspicano di lavorare nel settore Agro-alimentare e in settori legati alle Scienze e ai servizi sociali.

Sul fronte imprenditoriale, le interviste mettono in luce che le competenze maggiormente richieste, di lavoratori qualificati e non, ricadono nell'ambito della digitalizzazione, del marketing e della comunicazione, della gestione dei sistemi ambientali, del management, dell'e-commerce e del food processing, tra cui operatori da impiegare nei processi di trasformazione di prodotti del comparto ortofrutticolo, da inserire nel proprio organico.

Nessun riferimento nello studio alla drammatica mancanza di manodopera nei campi! Ma questa è un'altra storia.

I risultati ottenuti hanno permesso di sviluppare congiuntamente agli altri partner del progetto una Agenda di Sviluppo delle Competenze basata sulla missione transfrontaliera di uniformare le abilità e le competenze di coloro che vivono nei Paesi partner della Regione del Mediterraneo.

L'auspicio è che i risultati della ricerca siano da incentivo soprattutto per i decisori politici affinché gli stessi attuino delle azioni concrete ed efficaci che aprano la strada verso il cambiamento.