Garantire sicurezza alimentare e tracciabilità, al contempo valorizzando il prodotto, per poter garantire le migliori condizioni al produttore, in modo da permettergli di far fronte agli aumenti vertiginosi dei costi di produzione: questa è una tra le mission del progetto europeo Patatoes Forever.
"Per generare valore in una filiera, bisogna partire dall'informazione degli stakeholder, in questo caso dei consumatori e dei retailer, in modo che ai pataticoltori, nel nostro caso, venga attribuito un maggior riconoscimento". Queste le parole di Fausto Bosca (in foto), direttore di UNAPA.
Potatoes Forever è un progetto europeo, condotto da UNAPA (Unione Nazionale tra le Associazioni dei Produttori di Patate) e CNIPT (Comité National Interprofessionnel de la Pomme de Terre), nato con il duplice obiettivo di stimolare i consumi delle patate in Europa, al momento stabili, e informare i consumatori sulle buone pratiche agronomiche messe in campo dai professionisti del settore, i quali si stanno orientando verso un approccio di coltivazione sostenibile.
"Quindi - continua Bosca - se c'interrogassimo sulla percezione che il consumatore ha delle patate, sicuramente avvertiremo molta fiducia, ma se gli domandassimo se è al corrente di come vengono coltivati questi tuberi, egli non saprebbe rispondere. Quindi il nostro intento è partire proprio dall'informazione al consumatore.
Quali le evoluzioni della campagna Potatoes Forever?
"Il progetto, dalla durata triennale, è partito a giugno 2023 e terminerà nel 2025, con una serie di azioni di comunicazione integrata a più livelli, dai social network all'attivazione di influencer; inoltre, gli obiettivi del nostro progetto sono promossi anche grazie all'interesse dei media. A novembre, all'interno dei punti vendita dei retail della Gdo nazionale verranno allestite delle isole promozionali, dove i consumatori potranno scoprire il progetto Potatoes Forever!".
Su quali aspetti sta agendo il progetto Potatoes Forever per rendere la coltivazione delle patate sostenibile?
"Il nostro intento è quello di creare un sistema virtuoso di economia circolare, abbattendo gli input chimici, riducendo gli sprechi e i consumi, sostenendo gli imprenditori e tutelando gli ecosistemi naturali dei vari areali produttivi italiani, offrendo al consumatore certezza sull'origine del prodotto e in termini di sicurezza alimentare", afferma Bosca.
"Stiamo introducendo varietà resistenti a stress biotici, in modo da ridurre gli input e gli interventi chimici, orientando così la produzione verso tecniche produttive a ridotto impatto ambientale; stiamo da tempo privilegiando l'introduzione di varietà a più lunga dormienza, per migliorarne la conservabilità e preservare le caratteristiche organolettiche del prodotto nel lungo periodo. Vogliamo ridurre i consumi idrici sia in produzione che in lavorazione: stiamo infatti puntando sull'irrigazione a goccia, e in magazzino stiamo orientando alla spazzolatura delle patate, piuttosto del lavaggio. In questo caso, i benefici sarebbero molteplici: un minor consumo di acqua, una maggiore shelf-life all'interno dei punti vendita e una riduzione dello spreco di suolo agrario. Stiamo agendo anche per limitare gli sprechi alimentari, destinando le patate fuori calibro verso la IV e la V gamma o per il surgelato; mentre le patate inidonee alla commercializzazione possono essere destinate ai biodigestori per creare metano o destinate per l'alimentazione animale".
UNAPA, grazie ai suoi associati dislocati nei vari areali italiani, è in grado di fornire patate fresche 12 mesi l'anno. La raccolta comincia in Sicilia a fine febbraio con le patate novelle, dopodiché tra maggio e giugno si raccoglie in Campania e Puglia, poi a luglio al centro Italia, in agosto nel Fucino, per terminare a novembre in Sila. Anche se in alcune regioni meridionali è ancora diffuso seminare le patate bisestili, un prodotto ormai di nicchia, da raccogliere a gennaio.
"A noi sta a cuore anche la cura degli aspetti paesaggistici, favorendo la biodiversità naturale nei vari areali di coltivazione, per mantenere l'equilibrio naturale dell'ecosistema, che potrebbe essere deturpato a causa di pratiche agronomiche intensive".
Per maggiori informazioni: potatoesforever.eu/it/