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Mercato delle cipolle: l'autoesclusione dell'Egitto favorisce altri paesi

Secondo gli analisti di EastFruit, l'Egitto continua i caotici tentativi di regolare manualmente l'economia, che immancabilmente portano a perdite per le aziende locali e, spesso, sostengono direttamente i concorrenti.

Un esempio lampante è la decisione del governo locale di vietare le esportazioni di cipolle dall'Egitto per tre mesi, dal 1° ottobre 2023 al 31 dicembre 2023 compreso. Un paese che è catastroficamente a corto di entrate in valuta estera decide di vietare le esportazioni di uno dei principali prodotti che generano entrate da esportazione! Infatti, nel 2022 l'Egitto ha incassato più di 217 milioni di dollari dalle esportazioni di cipolle, e solo nella prima metà del 2023 sono stati guadagnati ben 155 milioni di dollari.

Inoltre, negli ultimi 12 mesi la valuta nazionale egiziana si è svalutata di quasi la metà. La perdita di valore della sterlina egiziana è stata la causa principale dell'aumento dei prezzi delle cipolle nazionali, che è diventato il pretesto per il governo per vietarne le esportazioni.

L'aspetto più interessante è che la decisione di vietare le esportazioni di cipolle dall'Egitto è stata presa proprio quando questa merce veniva già estromessa dal mercato dell'UE dagli agricoltori locali e dagli esportatori dell'Europa orientale e dell'Asia centrale. Ad esempio, l'Uzbekistan esporta attivamente cipolle nei paesi dell'UE per evitare in qualche modo il crollo quasi inevitabile dei prezzi delle cipolle nel prossimo futuro. Un problema simile esiste per gli agricoltori ucraini, che non sanno cosa farsene delle cipolle in eccesso sul mercato. Anche in Moldavia i prezzi stanno rapidamente calando. In sostanza, nella regione dell'Europa orientale e dell'Asia centrale si sta verificando una bolla delle cipolle, da cui EastFruit aveva messo in guardia prima dell'inizio della stagione.

Pertanto, gli agricoltori di questi paesi sono grati al governo egiziano che ha volontariamente rifiutato ulteriori guadagni in valuta estera a favore dei coltivatori di ortaggi in Ucraina, Uzbekistan, Moldavia, Tagikistan e altri paesi della regione, migliorando le possibilità di vendere il proprio raccolto in eccesso. Ora gli esportatori ucraini ed egiziani possono prendere in considerazione la vendita di cipolle ai mercati dei paesi del Medio Oriente, che fino al 1° ottobre erano i principali importatori di cipolle egiziane.

Per maggiori informazioni; east-fruit.com

Data di pubblicazione: