Non sorprendiamo nessuno dicendo che le mele sono fra i frutti preferiti dagli italiani: acquistate da oltre 20 milioni di famiglie su 26 milioni, hanno una penetrazione costante intorno all'80%.
Ovviamente questo frutto si avvantaggia delle molteplici caratteristiche: è familiare, si conserva e trasporta facilmente, lo scarto è minimo - per chi le sa ben sbucciare, ammesso che le consumi senza buccia -, le varietà sono numerosissime: la letteratura indica almeno 7.000 tipologie anche se sicuramente non tutte presenti nei nostri mercati.
Si presta ad essere consumata come frutto e all'interno di ricettazioni normalmente dolci ma anche salate. Molte le tipologie locali che rispondono all'esigenza di sostenibilità come italianità e km zero, storicamente anche all'esigenza di benessere con il noto proverbio "una mela al giorno toglie il medico di torno", colorate e di diverse pezzature.
Inoltre, ci sono da considerare la frequente comunicazione a supporto di questo mercato negli anni e la creazione di brand e identità specifiche che pochi frutti possono vantare.
Le mele vengono acquistate circa 12 volte l'anno perché il vantaggio è che normalmente sono buone, al contrario di altri frutti per cui lo stato di maturazione e quindi il sapore resta un rebus fino al momento di consumo per la maggior parte dei consumatori.
In termini di stagionalità possiamo dire che sono un prodotto costantemente presente nei carrelli con delle rilevanti flessioni nei mesi di luglio e agosto, quando gli acquirenti quasi si dimezzano.
L'incremento di prezzo, come per molti altri prodotti del largo consumo, viene affrontato dalle famiglie italiane utilizzando l'escamotage di ridurre la quantità acquistata di circa 100 grammi nell'ultimo anno. In questo modo la spesa per ogni atto di acquisto resta quasi costante nel tempo.
Come per tutti i prodotti ad alta penetrazione la descrizione dei profili degli acquirenti è piuttosto piatta, con delle note di colore: posizionamento geografico non al Sud, famiglie piccole di 2 o 3 componenti, di età decisamente avanzata e tendenzialmente senza bimbi.
I canali di distribuzione vedono un aumento di penetrazione costante in iper, super e discount a discapito dei negozi più piccoli e mercati.
A cura di:
Daniela Mastropasqua - Business Development Manager
Tommaso Bonandrini - Analyst
Consumer Panel & Services
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