Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
Tre i consorzi pugliesi coinvolti

Folta partecipazione al panel test su 27 nuove selezioni di uva da tavola

Venerdì 22 settembre si è tenuta a Locorotondo, presso i giardini del Centro Ricerca, Sperimentazione e Formazione in Agricoltura Basile Caramia, la mostra delle migliori selezioni di uva da tavola costituite in seno ai programmi di breeding avviati recentemente in Italia. L'iniziativa è stata collocata nell'ambito dell'evento di presentazione dell'edizione Macfrut 2024, che vedrà la Regione Puglia partner della manifestazione.

Molti i partecipanti

Dieci selezioni proposte dalla Rete Italian Variety Club, 10 del Consorzio Nuvaut e 7 del gruppo Grape&Grape Group sono state visionate, degustate e giudicate da un corposo panel test di produttori, tecnici del settore e consumatori. Tra i campioni esposti erano anche nascoste con codici due delle varietà apirene internazionali attualmente diffuse sul territorio.

Consumer test

Circa 200 i partecipanti, i quali hanno compilato una scheda di valutazione delle uve in mostra, immettendo dati utili alla successiva elaborazione statistica e alla catalogazione delle selezioni in una provvisoria classifica di gradimento.

Selezione avanzata della Rete IVC a bacca bianca aromatica

Le informazioni raccolte nelle schede di valutazione serviranno infatti a integrare i dati rilevati dai breeder nei campi sperimentali e nei vigneti-prova (fenologia, fertilità, produttività, caratteristiche agronomiche, qualità), per una migliore scelta delle selezioni da brevettare.

La fase di registrazione delle varietà presso il CPVO è infatti lunga e onerosa (circa 5 anni e 15.000 euro/varietà) e viene avviata solo dopo una lunga serie di attività propedeutiche, a iniziare dalla scelta delle combinazioni di incrocio e dall'esecuzione dei processi di emasculazione e impollinazione fino all'allevamento delle progenie e alla loro valutazione nei campi sperimentali. Inoltre, per poter fare richiesta di brevetto è necessario redigere una scheda ampelografica sulla base di più annate di osservazioni a carico del breeder. Con l'introduzione dell'identificazione varietale attraverso l'analisi molecolare, utilizzata anche per questioni legali, sarebbe utile avviare una seria riflessione sulla necessità di aspettare tempi così lunghi poter ottenere la protezione comunitaria, soprattutto in un contesto di rinnovo varietale dinamico come quello che si va delineando nel settore delle uve da tavola.

L'evento è risultato dunque un momento di aggregazione e confronto tra il mondo della ricerca e quello delle imprese.