Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
I mercati premiano le aziende che investono sul controllo della filiera.

Il prezzo equo è quello che consente a tutti gli attori della filiera di coprire i costi sostenuti e garantire marginalità

"Per questa campagna 2023, che si avvia alla fase conclusiva, sono stati messi a coltura circa il 10% in più di ettari rispetto allo scorso anno. Volumi che ci permetteranno - nonostante le conseguenze degli eventi climatici avversi - di lavorare circa 200.000 tonnellate di pomodoro 100% made in Puglia". Così commenta Gianmarco Laviola (in foto), amministratore delegato di Princes Industrie Alimentari.

"La nostra azienda ha una vocazione per il mercato retail; sul fronte dei consumi, a seguito dell’aumento generale dei prezzi abbiamo assistito a un cambiamento di preferenze da parte del consumatore, che ha iniziato a prediligere i prodotti private label, rispetto al prodotto di marca”.

“L’inflazione ha prodotto l’abbandono, da parte del consumatore, della spesa per 'scorta': preferisce cioè recarsi più volte al supermercato per acquistare lo stretto necessario e più difficilmente si lascia convincere da promozioni che implicano acquisti di volumi maggiori. Contestualmente, sul lato retailer, si è fatta sempre più pressante la richiesta di garanzia circa la tracciabilità dei prodotti, a seguito di alcuni scandali sull'origine della materia prima, rivelatasi non sempre italiana al 100%. Questi input hanno generato un contesto che oggi premia le imprese che si distinguono nel mercato per investimenti e progettualità dedicati al controllo della propria filiera”.

Come noto, il prezzo dei derivati di pomodoro è cresciuto molto negli ultimi tre anni; prezzi raddoppiati che pongono la domanda su quale sia il valore corretto per un barattolo di conserva di pomodoro.

“Il prezzo corretto (o equo) - spiega Gianmarco Laviola - è quello che consente a tutti gli attori della filiera (agricoltori, trasformatori e distributori) di coprire i costi sostenuti e prevedere un equo compenso. Questo prezzo, tra l’altro, è la condizione necessaria per ogni politica di sostenibilità etica o ambientale. Con un prezzo equo, non c’è alcun motivo economico che giustifichi il ricorso a pratiche illegali, di sfruttamento delle risorse ambientali o umane".

"La corsa al prezzo più basso per questo tipo di prodotto, operata da molti retailer europei, presenti anche in Italia, è molto rischiosa da questo punto di vista. Un prezzo 'equo', a scaffale, di un barattolo di polpa da 400 grammi dovrebbe attestarsi sui 70 centesimi di euro. Dovrebbe però essere accompagnato da un coscienzioso lavoro di collaborazione tra gli attori della filiera, in piena trasparenza, per retribuire equamente il lavoro di tutti".

Le sfide per le aziende di trasformazione oggi si giocano prevalentemente sulla capacità di generare valore e rispondere alle esigenze di consumatori sempre più attenti agli impatti che le attività di produzione e trasformazione hanno sull’ambiente e sulle comunità di riferimento.

"In questa direzione - conclude Gianmarco Laviola - abbiamo lavorato con investimenti mirati a rendere, ad esempio, i nostri pack più sostenibili con l’introduzione di un cartoncino prodotto da fonti sostenibili e che non prevede l’uso di plastica, colla o altro materiale chimico. Abbiamo realizzato progetti di ricerca ad hoc sui bisogni dei nostri clienti, per ciascun mercato in cui operiamo. In parallelo, siamo impegnati a incrementare la sostenibilità sociale e garantire il rispetto di condizioni di lavoro etiche. Recentemente abbiamo siglato un protocollo di intesa con Ghetto Out-Casa Sankara, organizzazione di volontariato impegnata nella creazione di una realtà alternativa al ghetto dove poter vivere e progettare un percorso legale e dignitoso di inserimento economico e sociale, che ha previsto l’inserimento socio-lavorativo di 32 cittadini stranieri in condizione di vulnerabilità, ospiti di Casa Sankara in diversi ambiti produttivi del nostro stabilimento".

Questa iniziativa rappresenta un ulteriore tassello dell’impegno nella lotta contro lo sfruttamento e il caporalato, andando a scardinare le complessità strutturali della filiera e rientra nell’ambito di Lavoro Senza Frontiere, il progetto voluto da Princes che vuole promuovere condizioni di lavoro etico nella filiera del pomodoro e che ha portato all’assunzione, dopo adeguata formazione, di migranti nello stabilimento di Foggia, per condurre diverse attività dell’azienda e ricoprire ruoli in base alle loro attitudini e competenze.

Per maggiori informazioni:
Princes Industrie Alimentari Srl

Località Incoronata - Zona ASI
71122 Foggia (FG) - Italy
+39 0881 352 400
www.princesgroup.com