Mercoledì 20 settembre il governo egiziano ha annunciato un divieto di 3 mesi sulle esportazioni di cipolle, giustificandolo con l'impennata dei prezzi sul mercato locale.
"Il prezzo delle cipolle è salito fino a 35 sterline egiziane/kg in alcuni mercati locali in tutto l'Egitto, rispetto alle 27 sterline egiziane del mese scorso e alle 12 di un anno fa", scrive il quotidiano di proprietà del governo Al Ahram. La stessa fonte riporta una dichiarazione di Alaa Khalil, direttore dell'Istituto di ricerca sulle colture erbacee del Ministero dell'agricoltura, il quale afferma che "l'aumento dei prezzi delle cipolle quest'anno è dovuto al fatto che gli intermediari e alcuni commercianti hanno fatto incetta di prodotto".
Yassen Abdelhay, consulente per l'export presso l'azienda Arafa per l'esportazione e lo sviluppo dell'agricoltura, ha commentato la decisione. Secondo lui, l'aumento dei prezzi sul mercato interno è dovuto a diversi fattori, tra cui la riduzione della superficie coltivata in Egitto in questa stagione, la carenza globale di cipolle e la svalutazione della Sterlina egiziana.
Abdelhay spiega: "All'inizio della stagione, i prezzi erano già più alti rispetto alle stagioni precedenti. La prima motivazione per questo aumento è stata la riduzione delle superfici di coltivazione, seguita da un aumento della domanda globale, dal momento che il mercato delle cipolle ha registrato prezzi più alti e una produzione inferiore, a livello mondiale. In termini di prezzi EXW, il mercato all'ingrosso è partito all'inizio della stagione a circa 400 dollari per tonnellata, per poi salire a circa 600 dollari per tonnellata in questo mese. La preoccupazione principale, tuttavia, riguarda i prezzi al dettaglio sul mercato locale che hanno raggiunto livelli senza precedenti, registrando un prezzo di oltre 30 sterline egiziane/kg. È importante ricordare che i prezzi delle cipolle influenzano il tasso di inflazione e qualsiasi aumento dei prezzi delle cipolle influenzerà di conseguenza l'inflazione".
L'esportatore esprime sentimenti contrastanti sulla decisione di vietare le esportazioni di cipolle. "Dal punto di vista dell'esportatore, sono demoralizzato per questa decisione perché molti esportatori hanno obblighi contrattuali che non saranno in grado di rispettare, e gli esportatori perderanno la loro posizione di fornitori sostenibili di cipolle sul mercato mondiale, una posizione che hanno rafforzato in questa stagione. Dall’altra parte, il punto di vista del governo ha giustificazioni politiche e sociali e i governi di tutto il mondo stanno adottando misure simili per garantire l’approvvigionamento dei loro mercati domestici".
Nell'immediato, la decisione stabilizzerà i prezzi delle cipolle sul mercato interno. "Ciò aiuterà a migliorare i prezzi la prossima stagione - conclude Abdelhay - Inoltre, la superficie coltivata a cipolle in Egitto sarà superiore nella prossima stagione, considerata l'elevata domanda a livello globale e l'irregolarità che caratterizza sempre più la produzione europea e globale".
Un altro esportatore egiziano di cipolle con cui abbiamo parlato ha affermato che i cipollotti, la cui campagna è appena iniziata in Egitto, non sono interessati dal divieto di esportazione.
Per maggiori informazioni:
Yassen Abdelhay
Arafa for export and agriculture development
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