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Alla Agrobay in Turchia

Una controversia di lavoro scatena le proteste e l'intervento della polizia

Una controversia di lavoro alla Agrobay Seracilik, una delle più grandi serre high-tech di pomodori e peperoni della Turchia con 320 acri, ha portato a proteste, resistenza dei dipendenti e persino l’intervento della polizia a Izmir. Il conflitto, iniziato con 39 licenziamenti, tra cui due ingegneri, ha sollevato preoccupazioni sui diritti dei lavoratori, sul coinvolgimento dei sindacati e sulle reazioni forti in materia di sicurezza.

Background
I disordini sono iniziati quando 39 dipendenti, tutti membri del sindacato dei lavoratori agricoli (Tarım-Sen), sono stati improvvisamente licenziati dalla Agrobay Seracilik. L'azienda ha fornito diverse motivazioni per spiegare i licenziamenti, comprese accuse di cattiva condotta ai sensi del codice del lavoro "Kod 46", per violazione della fiducia, furto e divulgazione di segreti aziendali.

In risposta a questi licenziamenti, i lavoratori colpiti hanno dato vita a una protesta davanti ai locali dell'azienda, chiedendo giustizia e il reintegro ai loro posti di lavoro. La loro resistenza va avanti da quasi 24 giorni e ha attirato l’attenzione di pubblico, sindacati e media.

Difesa dell'azienda
La Agrobay Seracilik ha rilasciato una dichiarazione in difesa delle proprie azioni dove sostengono che il licenziamento dei dipendenti è il risultato della diffusione del virus ToBRFV che ha avuto un grave impatto sulle loro attività serricola. L'azienda ha affermato di aver tentato di affrontare la situazione di occupazione in eccesso con delle misure alternative ma, per motivi pressanti, ha dovuto licenziare alcuni dipendenti.

Accuse di imposizioni e abusi verso i lavoratori
I lavoratori che protestano, tuttavia, accusano la Agrobay Seracilik di approfittare delle misure di prevenzione del virus imponendo ferie non retribuite ai dipendenti, senza il loro consenso, e minacciando addirittura di trattenere l’indennità di fine rapporto a coloro che si rifiutano. Inoltre, i lavoratori hanno anche denunciato presunte dure condizioni di lavoro, comprese le lavoratrici esposte a temperature estreme e sostanze chimiche, senza un’adeguata copertura assicurativa.

Intervento della polizia e arresti
La controversia ha preso una piega più discutibile quando, il 15 settembre 2023, sono intervenute le forze dell'ordine. L'azione della gendarmeria ha portato all'arresto di diverse persone, tra cui rappresentanti sindacali, avvocati e giornalisti.

L'Unione turca dei giornalisti ha prontamente condannato gli arresti e ha espresso sostegno ai lavoratori, sottolineando l'importanza della libertà di stampa e del diritto dei giornalisti a documentare questi eventi.

Mentre il conflitto continua, i lavoratori che protestano rimangono fermi nelle loro richieste. Chiedono alla Agrobay Seracilik di rispettare i loro diritti legali, tra cui l’indennità di fine rapporto e i salari non pagati, e di garantire condizioni di lavoro sicure.

Proteste continue
La controversia di lavoro alla Agrobay Seracilik è emblematica di una preoccupazione più ampia per quanto riguarda i diritti dei lavoratori, le pratiche lavorative eque e il ruolo dei sindacati in Turchia. Le proteste in corso e gli interventi della polizia sottolineano la gravità della situazione. Si chiede una soluzione che rispetti i diritti e la dignità di tutte le parti coinvolte.