Il vuoto di tuberi nei principali bacini di produzione europei, causato dell'andamento climatico primaverile anomalo, ha generato un aumento notevole dei prezzi sui bancali a giugno, portando così le patate sul podio dei rincari insieme a cipolle.
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Alcuni operatori del settore, però, non hanno da lamentarsi per la campagna 2023: oltre ai prezzi in crescita all'origine, hanno infatti ottenuto rese straordinarie. A tale riguardo, Francesco Attolico, un produttore pugliese con 40 ettari dedicati a patate, ci riferisce: "E' stato un giugno davvero soddisfacente sul lato economico, non sarebbe onesto dire il contrario. Le rese in campo hanno superato anche le 45 ton/ettaro rispetto alle scarse 30-35 delle scorso anno. Pensavamo che le piogge abbondanti dei mesi scorsi potessero causarci seri problemi, come accaduto in altri areali italiani; invece l'ottima produzione e la qualità si sono sommate con quotazioni molto soddisfacenti".
Operazioni di raccolta
A giugno i prezzi sono più che raddoppiati rispetto ai 12 mesi precedenti. "Ogni giorno pensavamo che le quotazioni scendessero, ma così non è mai stato. Si accelerava la raccolta, intensificando le squadre di lavoro, perché si ipotizzava un cambio di andamento. Si caricava la merce in bins con prezzi di 0,65-80 €/kg, rispetto ai 0,30-0,40€/kg del 2022. Spero di rivedere il prima possibile una stagione come quella attuale, così da incoraggiare nuovi e storici produttori a fare sempre meglio".
Il pataticoltore pugliese ha terminato la raccolta e venduto l'intera produzione da qualche giorno. Ora le quotazioni stanno gradualmente scendendo, mantenendosi comunque superiori a quelle del 2022.