"Il settore deve riorganizzarsi e anche in fretta, se si vuole evitare che altre aziende debbano prendere decisioni drastiche, come la nostra". Così si esprime Federico Boscolo, amministratore delegato di Cultiva, da noi interpellato per fare un punto sulla situazione della IV gamma, alla luce della sofferta decisione di fermare il proprio stabilimento di Taglio di Po (Rovigo) e avviare una collaborazione con SAB (cfr. FreshPlaza del 12/06/2023).
Federico Boscolo
"Facendo tesoro della nostra esperienza internazionale - precisa - abbiamo preso l'unica decisione logica per dare continuità all'OP Cultiva e a tutto l'indotto a essa collegato. Ora l'impegno massimo è trovare collocazione per quei dipendenti strettamente legati all'operatività produttiva, ma il numero di esuberi, inaccurato, circolato negli ultimi giorni, va ridimensionato. Contestualmente, ci dà fiducia la prima fase della partnership con Sab, che è partita sotto i migliori auspici in termini di un'ampia collaborazione che confidiamo anche i clienti abbiano colto".
"Detto questo, credo che il comparto della IV gamma debba fare riflessioni drastiche. Da alcuni anni noto troppa frammentazione e una innaturale propensione all'autolesionismo. I player, che sono tanti, troppi, sono tutti a caccia di volumi perché è l'unico modo per ammortizzare i costi fissi, che sono saliti alle stelle".
Lo stabilimento a Taglio di Po
Ma come fare per aumentare i volumi? "Purtroppo si è scelta la strada della caccia il cliente a tutti i costi, a colpi di centesimi di sconto, con la vaga speranza di poter fidelizzare qualche nuovo compratore e così recuperare, in un secondo tempo, maggiori marginalità. Ma così non può essere, perché la GDO fa il suo mestiere e cerca sempre il miglior prodotto al prezzo più basso".
Cultiva ha quindi deciso di puntare sulla specializzazione proseguendo la propria strada, vale a dire organizzare la produzione e coltivare prodotti a foglia per i confezionatori di IV gamma.
"Fino a pochi giorni fa, il 33% della nostra produzione era confezionata da noi e il restante 67% venduto ad altri player. Ora, invece, vendiamo il 100% ad altri attori. D'ora in poi ci concentreremo sull'innovazione, sul modo per aumentare il reddito degli agricoltori restando competitivi sul mercato, andando allo stesso tempo ad accontentare i clienti che cercano prodotto salubre, di qualità e certificato per queste caratteristiche. Perché si fa presto a parlare di coltivazioni sostenibili, mentre è altra cosa farlo certificando il tutto, rispettando il lavoro dei collaboratori, la catena del freddo, la salubrità".
Il complesso in Florida
Cultiva conduce aziende agricole anche negli Stati Uniti, dove possiede 870 serre che a breve diventeranno oltre mille. "Quello che ci manca in Italia - conclude Boscolo - è, da un lato, un dialogo costruttivo a livello di settore, e dall'altro dimensioni importanti per azienda che permettano di affrontare e superare anche i momenti di difficoltà".