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Food farm 4.0 si aggiudica il premio Agrimanager 2023

Siccità e inflazione: le aziende agricole nel tempo dell'incertezza

La dinamicità del direttore scolastico e dei professori dell'istituto Agrario Galilei Bocchialini e di tutti i soggetti economici del settore agroalimentare del territorio di Parma per la realizzazione di un progetto vincente per la formazione di giovani sono i fattori che hanno consentito a Food Farm 4.0 di Parma di aggiudicarsi il premio AgriManager 2023, che viene assegnato all'impresa che ha adottato gli interventi più innovativi.

La scelta è avvenuta al termine del progetto di crescita manageriale promosso dalla società cooperativa di servizi Agri2000 in partnership con Emilbanca, che ha coinvolto 1.500 imprese ortofrutticole e agricole delle province emiliane di Bologna, Ferrara, Modena, Reggio Emilia, Parma e Piacenza.

Il premio è stato consegnato a Parma alla dirigente scolastica Anna Rita Sicuri dal presidente di Agri2000, Camillo Gardini, e dal vice direttore generale di Emilbanca, Matteo Passini, in un incontro in cui è intervenuta anche Beatrice Aimi, assessore alla Comunità Giovanile del comune di Parma.

La società si basa sul coinvolgimento di 6.000 studenti impegnati nella alternanza scuola-lavoro. L'ordinamento produttivo è caratterizzato dalla produzione di marmellate, confetture e preparati per la cucina. Si premia la dinamicità del Direttore Scolastico e del professori dell'istituto Istituto Agrario Galilei Bocchialini e di tutti i soggetti economici del settore agroalimentare del territorio per la realizzazione di un progetto vincente per la formazione di giovani. Food Farm 4.0 coinvolge gli studenti e fa vivere loro, in un'azienda laboratorio, le esperienze di lavorazione delle principali produzioni locali. L'iniziativa ha raggiunto in 3 anni il totale autofinanziamento attraverso la vendita dei propri prodotti.

Alla consegna del premio sono stati presentati anche i risultati di una indagine svolta da Agri2000 tra le 1.500 imprese emiliane, che da Bologna a Piacenza hanno aderito al progetto. Secondo i risultati di un questionario a risposta multipla sottoposto agli imprenditori, le preoccupazioni maggiori delle imprese sono, nell'ordine, l'aumento dei costi delle materie prime (62%), i cambiamenti climatici (54%), l'aumento dei costi dell'energia (38,9%), i bassi prezzi riconosciuti ai produttori (21,20%), la riduzione dei mezzi tecnici disponibili (17,73%), la mancanza di manodopera (16,80%).

Gli interventi principali che le 1.500 imprese hanno messo in campo per superare il periodo di incertezza, secondo l'indagine, riguardano la riduzione di agrofarmaci e fertilizzanti mediante agricoltura di precisione, che ha interessato il 33,47% delle aziende, la riduzione dell'utilizzo acqua tramite sistemi di irrigazione innovativi (microirrigazione, subirrigazione) pari al 22,80%, e l'energia fotovoltaica, adottata dal 20,80% delle imprese. C'è anche il 32% delle aziende che non ha adottato nessun cambiamento.

Giunta all'ottava edizione, il progetto AgriManager 2023 ha avuto per tema "Come gestire l'impresa nel tempo dell'incertezza?" con l'obiettivo di cercare risposte per le tante situazioni di crisi nel settore agricolo. "Nell'ultimo anno - ricorda Agri2000 - l'agricoltura ha dovuto fronteggiare la siccità, con il calo del 40% delle precipitazioni, e l'incremento vertiginoso dei costi di produzione dovuto in larga parte alle conseguenze della guerra in Ucraina che, secondo l'Istat, ha provocato aumenti del +23% dell'energia, +63,4% dei concimi, +25,1% dei mangimi.

"Per evitare di chiudere l'azienda - ha detto il presidente di Agri2000 Camillo Gardini - è sempre più importante passare dalla mentalità di produttori a quella di imprenditori. Il progetto AgriManager è un percorso unico in Europa per far crescere le conoscenze degli imprenditori agricoli dei nostri territori al fine di adottare cambiamenti radicali nei metodi di coltivazione con l'introduzione di nuove tecnologie per ridurre l'impiego di mezzi di produzione come concimi, agrofarmaci e biostimolanti e per ottimizzare l'utilizzo di acqua".

Il vicedirettore generale di Emilbanca, Matteo Passini ha espresso "soddisfazione per un progetto come questo, che aiuta ad accrescere l'imprenditorialità di chi gestisce le aziende del settore agroalimentare con innovazioni che vanno verso tecnologie 4.0 per ridurre costi e aumentare la sostenibilità delle imprese".

La maggioranza delle aziende che ha aderito al progetto (53,9%) è gestita da imprenditori compresi nella fascia di età tra i 41 e i 60 anni, il 27,5% ha meno di 40 anni; il restante 18,6% ha più di 60 anni. Gli indirizzi colturali prevalenti sono i seminativi, la frutticoltura, l'orticoltura, il vitivinicolo e la zootecnia.

Al premio era associata anche la donazione di prodotti agroalimentari per un valore di mille euro alla Cooperativa Sociale Eidè, ente del terzo settore del territorio.