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Focus sul mercato mondiale dell'aglio

Secondo recenti rapporti provenienti da tutto il mondo, il mercato globale dell'aglio sta sperimentando una situazione contrastante. Nei Paesi Bassi la domanda di aglio rimane stabile, ma i prezzi sono inferiori alle aspettative. Gli importatori tedeschi segnalano un buon inizio di stagione per l'aglio fresco proveniente dall'Egitto e i commercianti svizzeri affermano che la coltivazione a livello nazionale è in aumento. In Italia, tuttavia, i produttori stanno lottando per competere con il più economico aglio spagnolo e si teme che le importazioni estere possano aumentare nella prossima stagione. Anche la Spagna sta registrando un rallentamento delle vendite, con scorte più alte rispetto allo scorso anno a causa della stagnazione della domanda in Europa.

In Egitto i volumi di aglio sono diminuiti di circa il 20% rispetto allo scorso anno, ma la domanda di aglio fresco è solida. In Cina sono ancora disponibili sul mercato notevoli quantità di aglio refrigerato della scorsa stagione, con conseguente abbassamento dei prezzi che probabilmente continueranno a diminuire. L'eccesso di offerta della Cina sta avendo un impatto significativo sul mercato mondiale. I coltivatori sudafricani di aglio stanno affrontando una stagione difficile a causa delle elevate precipitazioni per il terzo anno consecutivo, con conseguenti problemi di post-raccolta e una carenza di aglio di classe 1 locale. Al contrario, il Nord America sta registrando un'eccedenza di offerta, in gran parte proveniente da Argentina e Perù.

Paesi Bassi: domanda stabile, il prezzo è basso
A differenza dello zenzero, nei Paesi Bassi il mercato dell'aglio rimane stabile. "Ci aspettavamo prezzi leggermente più alti: attualmente si aggirano intorno ai 15-18,50 euro, a seconda della confezione e della varietà. La domanda è stabile, si sente parlare di prezzi più bassi, il che è dovuto al fatto che alcuni produttori che hanno recentemente ottenuto la licenza vogliono smaltire l'aglio - ha dichiarato un importatore olandese - L'aspettativa è che il prezzo rimanga stabile in Cina e con la prospettiva di almeno il 15% in meno di piante, non ci aspettiamo che il mercato si muova ancora molto al ribasso".

Germania: buon inizio per l'aglio egiziano
In Germania l'aglio olandese viene sempre più sostituito da nuovi arrivi di prodotto fresco dall'Egitto. Secondo un importatore, la domanda dei primi lotti egiziani è molto alta rispetto a 12 mesi fa. "Rispetto agli ultimi anni, i coltivatori egiziani hanno piantato meno aglio. Anche in altre provenienze, come l'Argentina e la Spagna, la superficie coltivata sta diminuendo a causa di problemi di qualità e di calibratura. Negli ultimi giorni in Egitto abbiamo avuto un clima caldo che ha influito positivamente sulle dimensioni dell'aglio".

Grazie alle buone capacità di stoccaggio all'origine, l'aglio fresco può essere venduto normalmente fino ad aprile, dopodiché gli esportatori passano all'aglio secco. "Ci aspettiamo una buona stagione per l'aglio secco in Egitto dato che stiamo ricevendo più richieste dai nostri clienti per immagazzinare l'aglio secondo le loro esigenze".

Svizzera: la coltivazione domestica sta guadagnando terreno
La maggior parte dell'aglio disponibile sul mercato svizzero proviene ancora dall'estero ed è importato principalmente da Spagna, Francia e Asia. Negli ultimi dieci anni, tuttavia, le superfici coltivate a aglio in Svizzera sono quintuplicate. Nel 2010 la produzione totale era di soli 1,5 ettari, mentre nel 2017 era già di quasi 40 ettari e 46 tonnellate di aglio raccolto. Attualmente si è arrivati a oltre 150 le tonnellate di aglio svizzero raccolte.

In particolare è cresciuta la coltivazione biologica: l'area di coltivazione biologica è ora due volte più grande di quella convenzionale e circa due terzi dell'aglio svizzero provengono da coltivazioni biologiche.

Francia: il prodotto spagnolo domina il mercato
La stagione 2022/23 dell'aglio francese è stata stressante per il settore a causa del fenomeno post-raccolta ’waxy breakdown‘, che ha colpito i produttori di aglio nel sud-ovest e nel sud-est della Francia, alcuni dei quali hanno perso fino all'80% del loro raccolto. I prezzi sono rimasti relativamente adeguati per tutta la stagione. La campagna di coltivazione francese si è conclusa e la prossima inizierà ad agosto. La maggior parte dell'aglio attualmente presente sul mercato francese è di origine spagnola, e lo è dall'inizio di dicembre. Secondo alcuni operatori, anche l'aglio cinese è sul mercato, il che potrebbe avere un impatto sulla prossima stagione in quanto porterà a un forte calo dei prezzi.

Italia: l'aglio coltivato nel Paese soffre la concorrenza estera
Non è un buon periodo per l'aglio italiano. Un operatore del nord Italia afferma che il prodotto nazionale subisce una forte concorrenza da parte di quello spagnolo che ha costi più bassi. Inoltre, l'operatore sostiene che diverse partite di aglio spagnolo arrivano in Italia e poi vengono rivendute come italiano causando concorrenza sleale. I produttori non hanno ricevuto un prezzo al chilogrammo sufficiente per coprire tutte le spese, per cui è molto probabile che gli ettari in raccolta nei prossimi mesi saranno inferiori a quelli della media degli ultimi anni. Attualmente le quantità sui mercati sono in linea con quelle degli anni precedenti, ma dalla prossima stagione si teme una maggiore presenza di aglio estero. L'operatore sottolinea che i retailer hanno aumentato i prezzi, cercando di coprire i maggiori costi che gravano su coloro che fanno essiccazione. Per quanto riguarda l'export, l'aglio italiano viene esportato in minima parte e in Paesi limitrofi come la Svizzera.

Un commerciante del sud Italia conferma: "Sono tuttora disponibili notevoli quantità di aglio frigoconservato della scorsa stagione. Si tratta per lo più di prodotto con origine Cina e Spagna. I prezzi sono rimasti stabili, tendenzialmente bassi. A circa 90 giorni dalla raccolta del nuovo aglio in tutta Europa (in particolare Spagna, Italia e Francia), tale situazione lascia presagire una nuova campagna caratterizzata da prezzi deboli e scarsa richiesta. In Italia, il prodotto nazionale si è difeso abbastanza bene, ottenendo dei prezzi migliori rispetto a quelli delle merci di importazione. L'aglio in coltura al momento lascia un po' perplessi, perché l'andamento climatico ad oggi non è stato dei più favorevoli. Si teme per la resa e la qualità della prossima produzione. Incrociamo le dita, affinché non ci siano ulteriori variabili che facciano incrementare i costi di coltivazione". Secondo il commerciante, inoltre, sui mercati italiani è in arrivo l'aglio egiziano fresco del nuovo raccolto. "Anche in questo caso, i prezzi sono abbastanza bassi e non si prevedono incrementi".

Secondo i dati di GfK Consumer Panel, l'aglio è stato acquistato dal 55,2% delle famiglie italiane, negli ultimi dodici mesi terminanti a gennaio 2023. Il segmento bio non ha dimostrato nel tempo di essere un driver di acquisto rilevante.

Spagna: scorte elevate e vendite lente
Le scorte di aglio spagnolo sono superiori a quelle dello stesso periodo dello scorso anno, soprattutto a causa della lentezza delle vendite sia sul mercato locale che su quello europeo. I prezzi sono nella media per questo periodo dell'anno e coprono a malapena l'aumento dei costi di produzione. La causa principale della stagnazione della domanda è che l'Europa centrale e orientale, così come il Regno Unito, importano più aglio da Paesi terzi come l'Egitto, alla ricerca di quotazioni più basse per rendere il prodotto più conveniente ai consumatori, visto che sostengono che l'inflazione stia influenzando le abitudini di consumo. Nel frattempo l'aglio spagnolo continua a guadagnare terreno nel mercato statunitense, che ne apprezza la qualità e le certificazioni di sicurezza alimentare, diventando il terzo mercato per l'export del prodotto.

Egitto: domanda solida, ma volumi inferiori
Quest'anno, in Egitto, i volumi di aglio sono stati di circa il 20% in meno rispetto a quelli dell'anno scorso. La domanda di aglio verde fresco è solida e il mercato sembra favorevole per gli esportatori egiziani. La situazione è più facile per gli sviluppatori varietali di aglio. Ci sono già richieste per l'aglio secco, ma l'alta stagione inizierà alla fine di maggio. Il mercato principale per l'aglio fresco è l'Europa. Per l'aglio secco, i mercati si trovano in tutto il mondo, tra cui Thailandia, Francia, Sudafrica, Spagna e altri mercati.

Cina: commercializzazione delle scorte dell'ultima stagione con il nuovo raccolto in vista
I commercianti internazionali stanno notando che sono ancora disponibili sul mercato notevoli quantità di aglio refrigerato della stagione passata, soprattutto dalla Cina. L'aglio immagazzinato dalla scorsa stagione viene ancora immesso sul mercato, a prezzi bassi. È probabile che questi prezzi continuino a diminuire. Si dice che la quantità immagazzinata sia così grande da non poter essere commercializzata tutta, prima dell'inizio della nuova stagione, a giugno.

Un coltivatore ed esportatore di aglio cinese ha osservato: "I prezzi all'esportazione sono diminuiti di oltre il 30% a febbraio rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Attualmente sono inferiori a 611 euro per tonnellata. Il volume delle esportazioni sta registrando un notevole incremento rispetto alla stagione dell'anno scorso. Inoltre, le restrizioni imposte dalla pandemia in Cina sono state annullate e ciò ha portato a una riduzione dei prezzi dei container e alla risoluzione dei ritardi nei porti di esportazione". Si è fiduciosi che il prezzo dell'aglio ricomincerà a salire tra qualche settimana, se la domanda rimarrà altrettanto forte.

Sudafrica: stagione difficile per l'aglio sudafricano
Il Sudafrica rimane un importatore netto di aglio. Anche con le tariffe antidumping, l'aglio cinese di prima qualità arriva a prezzi con cui i coltivatori locali non possono competere.

La stagione dell'aglio locale è stata difficile, in quanto è stato il terzo anno di forti precipitazioni. "Quando il raccolto è in fase di crescita, il clima è secco e quando si vuole raccogliere è umido", dice un coltivatore. L'elevata umidità in aree tradizionalmente secche come il Karoo ha causato problemi post-raccolta.

L'aglio viene coltivato in regioni molto diverse del Sudafrica. In alcune zone la semina è stata ritardata dalla pioggia, la raccolta è stata ritardata dalla pioggia o c'era umidità quando i bulbi dovevano essere essiccati. Il risultato è stato un eccesso di offerta di aglio di classe 3 e una carenza di aglio locale di classe 1, secondo un commerciante di aglio.

Le importazioni dalla Cina si sono prolungate più del solito, mentre quelle dall'Argentina inizieranno in anticipo. L'aglio argentino è più costoso di quello cinese, ma comunque meno costoso di quello della maggior parte dei coltivatori sudafricani.

Anche i produttori del nord del Paese coltivano aglio che viene destinato per lo più al Mozambico, la cui cucina è legata a quella portoghese. Gli acquirenti mozambicani, dice un agente di mercato, preferiscono bulbi più piccoli contenenti numerosi piccoli spicchi per ragioni di sapore.

A differenza di nazioni come la Spagna e l'Argentina, che hanno mercati interni dell'aglio enormi e che favoriscono le industrie locali, i coltivatori sudafricani non hanno una forte presa sul mercato interno. Alcuni rivenditori sudafricani offrono aglio importato tutto l'anno, optando per bulbi più grandi con meno spicchi. Il prezzo di mercato aumenterà da ora fino a giugno e l'aglio immagazzinato viene trattenuto per questo periodo. Attualmente l'aglio ha un prezzo medio di R41.86/kg (2,13 euro/kg).

Nord America: prodotto in abbondanza sul mercato
Le forniture di aglio in Nord America sono abbondanti, in particolare quelle provenienti da Argentina e Perù. "Al ritmo attuale delle importazioni, i coltivatori dovrebbero stare attenti a non diventare la nuova Cina per quanto riguarda l'offerta di prodotto - dice uno spedizioniere - Non credo sia una buona idea, perché la materia prima in Cina è stata sotto i 29 dollari/kg per tutto l'anno, senza segni di miglioramento".

Al momento la Cina ha oltre 2,4 milioni di tonnellate di aglio in magazzino. "Mancano pochi mesi al nuovo raccolto. Ciò equivale a 100mila container, quindi il Paese dovrebbe spostare più di 6.000 container in 16 settimane, il che è impossibile - afferma - A giugno la Cina commercializzerà contemporaneamente le annate 2022 e 2023".

Nel frattempo l'offerta dell'emisfero meridionale sta dominando il mercato, in particolare il prodotto di Argentina e Perù. "L'aglio rimasto invenduto dal loro raccolto viene spedito ai commercianti", spiega.

La produzione cinese ha un impatto sul mercato mondiale, quindi l'eccesso di offerta ha un impatto su altre aree che entrano in produzione. "Anche se la California è vicina alla fine della stagione e c'è una forte domanda interna di prodotti californiani - afferma - Il problema dell'eccesso di offerta dalla Cina avrà un impatto minore".

La domanda non può essere definita incisiva. "Ci chiamano aziende che normalmente non operano nel settore dell'aglio, chiedendoci se possiamo acquistarlo. Siccome gran parte di questo aglio è stato spedito troppo tardi nella stagione, la germinazione sarà un problema, quindi 'chi compra sta attento' - dice - Questo tipo di speculazione e la scarsa qualità esercitano una pressione al ribasso sui prezzi".

Sud America: le esportazioni di aglio cileno in Messico diminuiscono nel 2022 di quasi 6.000 tonnellate e 18 milioni di dollari
Nel 2022, l'aglio è stato il quarto ortaggio più esportato dal Cile; tuttavia, è stato anche il prodotto orticolo con il maggior calo del valore d'esportazione, secondo quanto riportato dall'Odepa nel suo rapporto sulle esportazioni di ortaggi per il 2022. L'anno scorso si è registrata una contrazione del valore delle spedizioni di 14,8 milioni di dollari, passando dai 41,5 milioni di dollari FOB registrati nel 2021 ai 26,7 milioni di dollari del 2022.

L'aglio viene esportato principalmente fresco; infatti, questo formato ha aggiunto in valore 26,4 milioni di dollari, il 98,7% del valore totale esportato, per la spedizione di 13.400 tonnellate.

L'aglio fresco cileno è stato destinato principalmente a due Paesi, ovvero Messico e Brasile, che insieme hanno rappresentato il 91% del valore esportato. Il Messico è stato il principale acquirente di aglio, con una quota del 71,7% del valore esportato, anche se si è registrato un notevole calo delle spedizioni; mentre nel 2021 in tale nazione si esportarono 15.400 tonnellate di aglio fresco per un valore di 37,1 milioni di dollari FOB, nel 2022 queste cifre sono scese a 9.500 tonnellate per un valore di 18,9 milioni di dollari FOB, registrando un calo di quasi 6.000 tonnellate e 18 milioni di dollari.

Va notato che nel 2022 l'aglio fresco rappresentava comunque il 42,6% del valore delle esportazioni totali di ortaggi cileni in Messico, paese in cui la sua coltivazione non è da meno. Per quest'anno si stima che nel Paese saranno coltivati circa 7.111 ettari, nei quali saranno prodotte oltre 95.700 tonnellate.

Le esportazioni di aglio fresco in Brasile, invece, sono cresciute con la spedizione di 2.800 tonnellate in più di aglio e un aumento di 4,5 milioni di dollari FOB.

Nel 2023 le statistiche mostrano già che le esportazioni di aglio hanno totalizzato 8,7 milioni di dollari FOB; quasi tutto quello che è stato esportato nel primo mese dell'anno corrispondeva ad aglio fresco ed è andato principalmente in Messico. Tuttavia, secondo l'Odepa, c'è stato un nuovo calo delle esportazioni sia in termini di valore che di volume.

La maggior parte degli altri Paesi dell'America Latina si trova attualmente in una fase intermedia del raccolto, ma la disponibilità di aglio dal Perù è attualmente elevata. I fornitori descrivono l'aglio come di ottima qualità, con aglio pronto per la vendita al dettaglio. Si prevede che l'aglio peruviano sarà disponibile da oggi fino a maggio.

A breve dovrebbero iniziare anche i programmi con l'Argentina, dopodiché il mercato latinoamericano passerà alla stagione biologica messicana. Si prevede che l'aglio biologico proveniente dal Messico inizierà a maggio/giugno.

Un esportatore statunitense, che offre aglio dall'America Latina, ha dichiarato: "Abbiamo prezzi molto competitivi, che non sono solo un'offerta introduttiva, ma il prezzo fisso che offriamo ai rivenditori".

Ci sono anche molte offerte da parte di aziende cinesi che vendono aglio in Colombia, Panama e altri paesi dell'America Latina.