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Uva Italia: rimane ancora molto prodotto nei vigneti

Per la varietà di uva da tavola Italia, la stagione non sembra andare meglio di come è iniziata. Una campagna difficile, sempre caratterizzata dalla speranza nell'indomani, partita con sofferenze e problematiche causate dal contesto economico internazionale, che si è presto tradotto in una contrazione dei consumi e in una flessione dei prezzi.

"Nei campi - commenta un produttore di Conversano (Bari) - c'è ancora oltre il 30% dei grappoli pendenti, ma questo non vuol dire che tutta la percentuale mancante sia stata venduta: ormai sappiamo come è andata l'annata e quanta merce è stata spedita alle cantine. Le condizioni meteo continuano a danneggiare la produzioni, con alto tasso di umidità, stress termici e idrici, che favoriscono alcune fitopatie".

"Alcuni agricoltori preferiscono non raccogliere i grappoli ancora idonei alla commercializzazione, perché questo vorrebbe dire collocarli in cella e quindi rimetterci ulteriori soldi", riprende il produttore.

Molti, infatti, hanno ancora in frigoconservazione diversi quantitativi di uva Italia, volumi che, però, non sanno se riusciranno a smaltire facilmente. "I prezzi attuali, per la merce lavorata, variano da 1,40 a 1,50 €/kg, a fronte dei 1,80-2,00 di un anno fa. Di solito, in campagna, le quotazioni del periodo non scendono al di sotto degli 0,80 €/kg, rispetto ai 0,30 €/kg attuali. La realtà, però, è che la richiesta di uva Italia appare svogliata, a differenza di quella sulle uve apirene, per le quali si è verificata una specie di asta, con prezzi fino a 3,80 €/kg, pur di accaparrarsi gli ultimi bancali".

Neppure le imminenti festività natalizie pare contribuiscano a imprimere una spinta ai consumi di questa nota varietà tradizionale, da sempre considerata il vero cavallo di battaglia per molte aziende pugliesi. "Molte insegne hanno abbandonato i rifornimenti di questa cultivar, in quanto i consumatori tendono sempre più a preferire le uve seedless, ormai terminate nel nostro Paese. Ora gli operatori si stanno rivolgendo ad altri continenti. Per programmare le forniture natalizie con la varietà Italia c'è tempo fino alla prima decade di dicembre, ma non avvertiamo un particolare entusiasmo".