Da alcuni anni, la mandorlicoltura è diventata un filone interessante da seguire, tanto che le superfici investite sono notevolmente cresciute negli ultimi 24-36 mesi. Una coltivazione che sta destando molta curiosità, non solo per la crescente richiesta di mandorle dal mercato (sia fresco che trasformato), ma anche perché consente un'ottima remunerazione alle aziende, se gestita con tecniche agronomiche innovative e moderne.
Mandorleto gestito con il metodo Zaragoza.
Molteplici sono stati gli incontri formativi e informativi che si sono susseguiti recentemente nei principali areali produttivi italiani, primi fra tutti Sicilia, Puglia e Lazio. Adesso anche la Calabria, regione in cui si contano circa 150 ettari dedicati a mandorlo, sembra intenzionata a creare un vero e proprio indotto economico che parta dal campo e finisca alle industrie dolciarie, di cui questa regione vanta importanti esempi imprenditoriali.
Viste le attuali tendenze, il comune di Casabona (Crotone) ha organizzato un convegno dal titolo "La filiera casabonese delle mandorle" per venerdì 18 novembre, a partire dalle 16,30, presso la casa della cultura. Un appuntamento fortemente voluto dall'amministrazione locale, per fornire delle risposte imprenditoriali e cercare di tipicizzare una coltivazione che potrebbe offrire grandi opportunità all'agricoltura regionale.
A intervenire saranno l'agronomo esperto in mandorlicoltura, Vito Vitelli, Leonardo Petrone, direttore del centro di assistenza agricola della Cia, e il sindaco della città calabrese Francesco Seminario. A moderare il convegno sarà Vincenzo Poerio, coordinamento dell'iniziativa. In occasione dell'incontro verrà allestita una mostra pomologica delle principali varietà di mandorlo.
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