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Intervista a tutto tondo con Renzo Piraccini di Macfrut che interviene sul comparto fieristico

"Fusioni e accordi sono positivi, ma alcune scelte paiono incomprensibili"

Sta girando a pieno regime la macchina organizzativa di Macfrut, a sette mesi dall'evento (Rimini Expo Center 3-5 maggio 2023). Con il presidente Renzo Piraccini facciamo il punto della situazione, anche alla luce di quanto si è discusso nelle ultime settimane nel panorama fieristico.

FreshPlaza (FP): Presidente Piraccini, come sta andando la campagna commerciale di Macfrut?
Renzo Piraccini (RP): Decisamente bene, siamo molto soddisfatti. Il successo dell'ultima edizione della fiera, unito alla forte spinta sugli investimenti internazionali per l'incoming di buyer, farà dell'edizione numero 40 quella del grande balzo in avanti. Confermiamo i due padiglioni in più rispetto all'ultima edizione, così come la grande qualificazione dei buyer grazie a una triplicazione degli investimenti. Stiamo registrando l'adesione di nuovi operatori della produzione e, più in generale, dell'intera filiera.

FP: Come si spiega questo?
RP: Gli operatori hanno compreso la specificità di Macfrut, la sua differenza rispetto agli altri eventi: unica fiera di filiera che mette insieme business, contenuti e aree dinamiche dedicate all'innovazione. Il settore ortofrutticolo è nel pieno di una rivoluzione di processo e di prodotto e attorno a Macfrut si sono coagulati tutti gli attori della filiera. La fiera propone singoli focus, coordinati da esperti del settore che ne garantiscono l'alta qualificazione con lo sguardo rivolto alle tendenze del futuro.

FP: Il Covid ha cambiato il modo di fare fiere?
RP: La pandemia ha cambiato paradigma e spinto nella direzione di manifestazioni verticali, focalizzate su temi specifici e sempre più qualificati nel contenuto. Al contrario, vedo più in difficoltà eventi generalisti di respiro globale.

FP: Si è chiusa da poco Fruit Attraction, che ha ottenuto grandi consensi.
RP: Non vi ho preso parte, poiché ero in delegazione all'estero con la Regione Emilia-Romagna. Colleghi e operatori, con cui mi sono confrontato, mi hanno confermato i buoni risultati, a conferma che quella fiera è la vetrina dell'ortofrutta spagnola e che ha un ottimo appeal. È un risultato che incoraggia anche noi, a riprova della grande voglia del settore di tornare in presenza. E, soprattutto, conferma quanto affermato più volte dal presidente di Coldiretti Ettore Prandini, e cioè che il nostro Paese merita di avere una vetrina dell'ortofrutta italiana per presentarsi al mondo: appunto, Macfrut.

FP: Come giudica gli ultimi passi di Cibus?
RP: Il progetto di fusione con TuttoFood, se dovesse realizzarsi, lo giudico positivo per creare una grande fiera alimentare in competizione con Anuga e Sial. Nessuna di queste fiere alimentari ha all'interno il settore ortofrutticolo, che necessita di una fiera specializzata per tipologia di compratori e di prodotto fresco. Non esiste un solo esempio di fiera al mondo di quella tipologia che includa l'ortofrutta. Al massimo troviamo eventi specializzati che pongono il loro focus su specifici comparti del settore. Giudico quindi incomprensibile e autolesionistico per il settore andare in quella direzione.