Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
Sul sito del ministero delle Politiche agricole

C'è tempo fino al 2 settembre per esprimere la propria opinione sul biologico

Fino al 2 settembre, sul sito del MIPAAF (clicca qui per accedervi) gli imprenditori, i commercianti e i consumatori possono esprimersi sulla proposta del Piano di Azione Nazionale predisposta dal Ministero sul tema del biologico, dopo aver già coinvolto il Tavolo tecnico in agricoltura biologica. La consultazione pubblica, avviata dal MIPAAF ad agosto (e su questo non sono mancate critiche) è costituita da 10 domande da compilarsi in circa 15 minuti al massimo.

La consultazione pubblica ha lo scopo di raccogliere la posizione di tutte le persone interessate allo sviluppo dell’agricoltura biologica e biodinamica dopo l’approvazione della Legge quadro nazionale n. 23/2022 approvata al termine dell’ultima Legislatura, a seguito di animate polemiche.

Le Strategie “Farm to Fork” e “Biodiversità 2030” dell’Unione Europea fissano al 2030 l’obiettivo europeo del 25% di superficie agricola utilizzata (SAU) certificata in agricoltura biologica. L’Italia, con la sua proposta di Piano Strategico Nazionale della PAC post 2022, ha deciso di anticipare questo obiettivo al 2027, partendo oggi dal 17,4% della SAU certificata e aumentando la disponibilità finanziaria per questo settore dell’agricoltura.

Per diverse associazioni "è realistico puntare in Italia al 40% della SAU certificata in biologico entro il 2030 per dare alla transizione ecologica del settore primario la spinta necessaria per vincere le sfide ambientali globali del cambiamento climatico e della perdita di biodiversità, ma anche la sfida della qualità e competitività nei mercati internazionali dei prodotti alimentari made in Italy”.