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Teresa Diomede, socia Op APOC, sulle attuali problematiche

"E’ tempo di concretizzare soluzioni a favore del settore uva da tavola e ortofrutticolo in generale"

Una campagna dell'uva da tavola molto buona in termini di quantità e qualità: nonostante la siccità, la produzione ha retto bene lo stress idrico, finora. "Siamo molto in ritardo con la raccolta e la vendita, e gli estremi climatici degli ultimi giorni, sfociati anche in forti grandinate, non aiutano. Gli elevati costi di produzione non vengono adeguatamente compensati dal mercato, che invece appare molto statico e poco remunerativo: ciò costituisce la principale preoccupazione, assieme alla mancanza di manodopera specializzata, che sarebbe necessaria alla raccolta delle uve ormai pronte".

Così Teresa Diomede, titolare dell'azienda Azienda Agricola Racemus, socia della Organizzazione di produttori APOC e direttrice dell'Ufficio Commerciale Zonale 1 di Rutigliano (BA).


Teresa Diomede e Nicola De Santis. (Foto: Op APOC)

Il 12 agosto scorso, il direttore della Op Nicola De Santis, su sollecitazione di alcuni soci della referenza uva da tavola pugliese, ha fatto visita all'Ufficio Commerciale Zonale 1 per parlare dell'avvio di questa campagna di raccolta e commercializzazione, e delle problematiche che si stanno incontrando.

"L'aumento dei costi in produzione, soprattutto dell'energia elettrica utilizzata per i nostri pozzi artesiani, è una di queste. Stanno arrivando bollette con cifre da capogiro, che seppur rateizzabili influiscono enormemente sull'impresa. In fase di raccolta, poi, abbiamo riscontrato dei rincari esponenziali sugli imballaggi: ciò non fa altro che andare a sommarsi al resto. Non da ultimi, i danni provocati dalla grandine sulle strutture dei vigneti: nella tarda giornata di venerdì 19 agosto, per almeno 15 minuti consecutivi, chicchi grandi come palle da tennis con punte acuminate sono caduti con una forza tale da forare le reti antigrandine e i sottostanti teli in plastica. Si sono registrate perdite di uve per alcuni viticoltori, ma nel complesso la produzione sta bene. Il dover cambiare i materiali di copertura a campagna inoltrata si tradurrà però in ulteriori costi da affrontare. Toccherà farlo anche con carenza di personale, ma lo faremo".


Teresa Diomede e Nicola De Santis.

Sui prezzi alla vendita, Diomede riferisce che non si riesce a spuntare qualcosa in più rispetto allo scorso anno. In alcuni casi, anzi, le quotazioni risultano addirittura inferiori. "E' necessario, perciò, portare queste istanze sui tavoli che contano e ci affidiamo al nostro direttore per far sì che questo avvenga. La situazione di mercato è difficile e l'inflazione crescente spaventa le famiglie, che stanno risparmiando in vista di un autunno pesante".

Nelle giornate successive, De Santis ha ascoltato anche gli altri soci responsabili dei numerosi uffici commerciali zonali dislocati in varie regioni del sud Italia, per capire insieme quali iniziative possono essere messe in campo per aiutare gli associati a immettere sul mercato maggiori quantità di prodotto a un prezzo più equo.

Tra le soluzioni proposte, e che si stanno già delineando in concreto, è prevista una migliore collaborazione con le catene della Grande distribuzione, al fine di consentire una maggiore movimentazione di prodotto per gli agricoltori e una spinta più forte al consumo ortofrutticolo in generale.

Dopo qualche anno di stop, il prossimo appuntamento cui la Op APOC presenzierà sarà la Sagra dell’Uva di Rutigliano, prevista nel primo fine settimana di ottobre. "L'intenzione della Op è quella di accrescere il valore della certificazione Uvitaly, rendendola sempre più sinonimo di appartenenza a un serio e credibile sistema di Buona Agricoltura", conclude Diomede.

Per maggiori informazioni:
Op APOC
Via R. Wagner K1 (P.co Arbostella)
84131 Salerno
+39 089 331758
www.apocsalerno.it