Le cellule di glioblastoma, uno tra i più aggressivi tumori del Sistema nervoso centrale, sviluppano sistemi per difendersi sia dalla chemioterapia che dalla radioterapia. Uno di questi consiste nell'aumentare la propria capacità di sopportare lo stress ossidativo, che normalmente indurrebbe la morte cellulare. Un potenziale sistema per aumentare l'efficienza delle terapie potrebbe quindi essere di aumentare proprio l'azione dei radicali liberi all'interno delle cellule cancerose. E' la prospettiva aperta da una ricerca condotta dal Laboratorio di Neuropatologia Molecolare dell'Unità di Neuropatologia dell'I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli, in provincia di Isernia.
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Pubblicato sulla rivista Biomedicines, il lavoro scientifico si è concentrato su una molecola estratta dalla pianta di carciofo, la cinaropicrina. Attraverso esperimenti su cellule tumorali di glioblastoma in vitro, i ricercatori hanno infatti dimostrato come questa sostanza, aumentando l'accumulo di radicali liberi, sia capace di incrementare lo stress ossidativo, rendendo le cellule di glioblastoma maggiormente sensibili all'azione tossica del chemioterapico standard per questo tumore: la temozolomide.
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Fonte: Termolionline