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Opportunità da non perdere per il comparto ortofrutticolo siciliano

Una pioggia di opportunità per i distretti produttivi e per le imprese agroalimentari. Di questo si è parlato nei giorni scorsi a Vittoria (RG), la città siciliana delle primizie, seconda in Europa (dopo Almeria in Spagna) per produzioni intensive sotto serra. Una città a capo di un territorio dall'importanza strategica per la produzione nazionale del pomodoro da mensa, che tenta di riappropriarsi del proprio ruolo di primo polo produttivo di orticole da serra in Italia, nel più ampio contesto internazionale che la relega a Cenerentola della commercializzazione.

Il tavolo dei relatori

In questo contesto, nei giorni scorsi si è svolta l'assemblea dei soci del Distretto Ortofrutticolo Sud Est Sicilia (Doses), con la partecipazione delle istituzioni, per presentare il progetto legato al bando Cluster Sicilia (ma non solo).

"Abbiamo chiesto e registrato la disponibilità del sindaco Francesco Aiello a valutare la possibilità di darci in uso parte dei locali dell'autoporto di Vittoria - ha dichiarato Gianni Polizzi, direttore del Doses - che servirà a riunire il comparto produttivo locale e dare ad esso una sede operativa, frutto anche degli investimenti che i produttori compiranno con questo bando. Inoltre, abbiamo raccolto la disponibilità a poter usufruire di alcuni terreni sequestrati alla mafia, che potremmo utilizzare come centro di stoccaggio del materiale di risulta di fine campagna".

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Con questi due provvedimenti, che fanno parte di un progetto più ampio di accesso ai fondi pubblici, si dà intanto soluzione a due grandi necessità di un territorio dall'importanza strategica per la produzione italiana di referenze orticole: la prima riguarda la concretizzazione di una vera forma aggregativa di piccoli e medi produttori che costituiscono lo spaccato più autentico e numeroso del comparto del Sudest; la seconda si propone di porre rimedio all'annoso problema delle fumarole (l'abbruciamento degli scarti di produzione) che mal si concilia con l'immagine di un territorio che produce referenze di alta qualità, peraltro esponendo gli agricoltori a denunce penali per illecito smaltimento di questo rifiuto agricolo.

"Abbiamo ricevuto la disponibilità a fornirci questi due spazi - ha spiegato meglio Polizzi - e quindi a partecipare al bando. Le due strutture serviranno a tutta la filiera e a tutti i soci del Doses. Avremo gli uffici dell'autoporto, dopo averli adeguati con le risorse di questo bando, per farli diventare sede amministrativa del distretto e i locali della medesima struttura per farli diventare deposito dei mezzi collettivi, cioè per allocarvi muletti, camion, trattori e mezzi agricoli che acquisteremo. In più, avremo la disponibilità di terreni che potremmo far diventare centri di stoccaggio temporanei degli scarti agricoli, dove permarranno prima di essere processati correttamente attraverso un impianto innovativo, frutto di una tecnologia recentemente brevettata, affinché si possa porre un freno all'abbandono indiscriminato di questi materiali per le nostre campagne, dove oggi purtroppo diventano fonte di inquinamento. Il finanziamento è di 1.800.000 euro, di cui il 90% a carico della regione Sicilia: un'occasione unica con una percentuale di cofinanziamento così alta, che dobbiamo mettere a frutto dell'aggregazione tra i produttori".

Cluster Sicilia è il bando che ha riscosso maggiore interesse durante l'assemblea, ma non è tutto. Durante la stessa assise si è parlato anche di altre risorse economiche: fondi a valere sul PNRR, finanziamenti del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali tramite i Contratti di Filiera e quelli tramite la Sottomisura 16.1 - Psr Sicilia. I fondi del PNRR saranno fondamentali per le opere di ammodernamento e risparmio energetico e idrico delle imprese, poiché consentiranno di installare pannelli solari e sistemi di gestione intelligente, di rimuovere e di smaltire l'amianto o ancora di creare sistemi automatizzati di ventilazione e/o di raffreddamento.

"Vogliamo utilizzare tutti questi bandi - ha spiegato il direttore Polizzi - come leve per un cambiamento a lungo termine. È necessario risolvere ora, proprio grazie a tali importanti opportunità economiche, i problemi fortemente impattanti per la fascia trasformata e legati alla sostenibilità ambientale, alla piaga del caporalato, all'innovazione di prodotto e di processo, nonché alla riduzione degli sprechi alimentari".

"Il comparto produttivo siciliano - ha detto dal canto suo il presidente del distretto, Antonio Cassarino - potrà finalmente respirare grazie a questi bandi. Siamo una forma aggregativa tra produttori, ma anche un perenne laboratorio di co-progettazione, utile per tutti quegli imprenditori che credono nel fare rete attivamente. Il Doses, ricordiamo, conta oltre 100 imprese, più di 2000 ettari di produzione orticola e oltre 3500 addetti dell'areale anche oltre la Fascia Trasformata tra Ragusa, Siracusa, Catania, Caltanissetta, Agrigento".

La parte tecnica dei lavori è stata condotta dalla progettista esperta di cooperazione Eleonora Valenti che, in seno all'organizzazione, ha il compito di orientare le imprese verso una reale e necessaria crescita del comparto.