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Puglia

Carciofi: ora è più conveniente destinarli all'industria

Da circa 10 giorni, il prezzo di vendita ai mercati generali dei carciofi della zona di Brindisi, in Puglia (Sud Italia), è crollato a causa dell'andamento climatico. L'arrivo del bel tempo e l'aumento delle temperature hanno accelerato la fuoriuscita dei capolini, creando così un surplus produttivo.

Abbiamo chiesto maggiori informazioni a Ermanno Barletta della Biemme Srl, società leccese con 30 ettari investiti a carciofo, oltre che specializzata nella fornitura ortofrutticola ai mercati generali.

"E' diventato più conveniente mandare il prodotto alle industrie, invece che alle piazze italiane. I prezzi attuali delle fabbriche sono di 0,08/0,09 €/capolino (rispetto ai 0,06 € della precedente stagione), mentre quelli dei mercati generali variano dai 0,12 ai 0,17 €/pezzo, cui però vanno sottratti i costi di imballaggio, trasporto e le commissioni dei posteggi".

Nella foto a sinistra: trasporto diretto all'industria. A destra: sacchi di carciofi pronti per essere ritirati.

"I mercati hanno mollato la presa sui carciofi, in quanto i consumi sono troppo bassi sia perché si tratta di un articolo ormai in commercio da diversi mesi, sia perché i prezzi di vendita al consumatore rimangono comunque alti, in un periodo in cui le famiglie hanno una maggiore propensione al risparmio, anche sulla spesa alimentare".

"In tutta la provincia di Brindisi, è facile vedere distese di campi di carciofi non ancora raccolti, ma la verità è che la maggior parte di questi sono in attesa di essere tagliati, per poi essere lavorati dalle industrie, le quali, mai come in questo periodo, sono alla ricerca di prodotto, a causa della scarsità e bassa qualità di altri areali produttivi italiani. Il carciofo brindisino è molto apprezzato non solo sul mercato del fresco, ma anche dalle industrie conserviere, in quanto, a differenza di altre varietà, sembra ideale nel processo di cottura. La raccolta dovrebbe terminare entro la fine del mese".