Fiacco e con quotazioni esose: ecco come l'olandese Jan Breesnee descrive l'attuale mercato delle cipolle. "Ma ciò non sorprende per il periodo in cui ci troviamo. E' il cosiddetto momento ABC: ovvero l'Africa esce dal mercato come destinazione, si tiene la fiera a Berlino e il Carnevale è alle porte. In seguito, prevedo una ripresa della domanda".
"La prima metà della stagione è andata bene, ma appena si finisce con il Senegal ci vuole sempre un po' di tempo prima che altri mercati si presentino di nuovo. Ora stiamo aspettando soprattutto la domanda dei Paesi dell'ex blocco orientale. È facile che ciò possa richiedere altre due o tre settimane", pronostica il confezionatore.
I margini nel commercio delle cipolle sono sottilissimi al momento, secondo Jan. "Molti imballatori hanno il guinzaglio corto. Ecco perché i prezzi al produttore sono così strani. Se si vogliono trattare cipolle al momento bisogna acquistare all'origine per 0,13 euro, ma a balla si ottengono 0,15-0,16 euro al massimo. Quindi l'agricoltore ha il coltello dalla parte del manico".
"Qualitativamente le cipolle sono molto buone. Molti lotti inferiori sono già stati spediti in Polonia. Questo è anche il problema del mercato attuale. La maggior parte degli imballatori è in possesso di un buon prodotto e nei Paesi Bassi abbiamo una capacità di 50.000 tonnellate. Quindi, con un export di 20.000 tonnellate alla settimana, di fatto si lavora solo due o tre giorni alla settimana. Non c'è bisogno di essere un esperto matematico per rendersene conto".
L'anno scorso Jan, che non esporta ma rifornisce gli esportatori olandesi, ha ampliato la propria sede di selezione e imballaggio. "Non ce ne siamo pentiti neanche per un momento. Altrimenti avremmo raggiunto la saturazione. E sicuramente con i ritardi dei container l'offerta a volte si accumula. Ora è molto più piacevole lavorare qui".
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