In risposta alla crescente domanda per il biologico, l'azienda francese Biotropic ha impiegato due anni a sviluppare una gamma specifica di esotici bio. "Questa gamma è composta da cinque specialità di prodotti, ossia il frutto della passione viola, la pitaya, la physalis, la maracuja e il mango Ataulfo e Edward, oltre alla papaya che viene trasportata per via aerea, per garantire ai nostri clienti una freschezza ottimale. Anche se la domanda aumenta soprattutto nel periodo prenatalizio, alcuni prodotti, come il frutto della passione, sono popolari tutto l'anno". A spiegarlo è la responsabile dello sviluppo dell'assortimento di Biotropic, Christine Cortés.
"La frutta esotica proviene dall'America Latina (Ecuador, Colombia) e dall'Africa (Ghana, Camerun), da coltivatori impegnati al 200% in un'iniziativa ecologica, molto coinvolti, appassionati e orgogliosi dei loro prodotti. I coltivatori raccolgono i frutti maturi dall'albero e poi li confezionano con cura. Il sapore della frutta è eccellente. Con questo in mente, non solo vogliamo aiutare i coltivatori a svilupparsi ulteriormente e mostrare ai nostri clienti che i loro prodotti sono belli e buoni, ma anche che sono stati coltivati in modo ecologico. Inoltre, siamo sempre alla ricerca di nuove varietà di frutta esotica per ampliare la nostra gamma".
Come per tutta una serie di altre verdure invernali, verdure non stagionali e frutta e verdura esotica, anche i prodotti di Biotropic stanno sperimentando una carenza di ordinativi, sul mercato. "La mancanza di consumo è particolarmente evidente nel caso di prodotti classici come l'ananas o il mango (coltivati localmente, disponibili tutto l'anno). Stiamo registrando un rallentamento delle loro vendite. Nonostante questo calo dei consumi, la gamma di piccoli prodotti esotici continua a crescere e le vendite sono in aumento: abbiamo clienti in diversi paesi europei che - come noi - sono soddisfatti della qualità. I nostri prodotti sono disponibili tutto l'anno e seguono le influenze stagionali di ogni regione produttiva".
Per maggiori informazioni:
Christine Cortes
BioTropic
ccs@biotropic.com
www.biotropic.com