In alcuni comuni della provincia di Bari, come Casamassima e Rutigliano, a seguito delle segnalazioni relative alle gravi perdite causate dall'alto tasso di umidità, i funzionari regionali hanno effettuato dei sopralluoghi nei vigneti pugliesi, per verificare l'entità dei danni provocati dai marciumi diffusisi in molti areali a partire da inizio novembre.
L'iniziativa, però, non è stata apprezzata da molti produttori, in quanto, secondo la testimonianza di uno di loro, totalmente inutile e in ritardo. Le ispezioni dei funzionari nelle campagne pugliesi sono avvenute in seguito alle richieste avanzate dai singoli produttori ai Comuni, e da questi poi inoltrate in Regione.
"Svolgere questi controlli adesso non serve a nulla - commenta un agricoltore di Conversano - Sembra una presa in giro tardiva. Avrebbero avuto più senso, se organizzati nei primi 15-20 giorni di novembre, quando sui ceppi era presente un'enorme quantità di uva ormai non più commercializzabile come prodotto fresco. Solo così avremmo potuto tutti comprendere la vera emergenza provocata dalle avversità atmosferiche, una problematica che ha colpito diverse province pugliesi (e non solo)".
"Per quegli agricoltori che hanno già tagliato il prodotto colpito dai marciumi, destinandolo poi allo scarto, è impossibile chiedere eventuali risarcimenti, proprio perché sulla pianta, a metà dicembre, non sono rimaste prove che possano confermare possibili perdite economiche causate dall'alto tasso di umidità. Cosa diversa, invece, per quei produttori che, a causa della mancanza di manodopera o per altri motivi, hanno lasciato le uve in campo e che quindi hanno potuto mostrare i danni agli organi preposti".