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Non si ferma la corsa ai rincari generalizzati

La fiammata dei prezzi sulle materie prime non sembra attenuarsi e la preoccupazione di imprenditori e consumatori è ormai palpabile. Gli aumenti generalizzati, che si cercano di gestire ormai da circa un anno, si aggiungono a quelli dell'energia e del carburante. Dall'ultima rilevazione settimanale pubblicata dal Mite, il prezzo del gasolio ha visto un lieve ulteriore rialzo: al momento il prezzo medio è di 1,614 €/l rispetto a 1,613 €/l della precedente analisi, mentre la benzina si attesta a 1,751 €/l da 1,749.

C'è apprensione anche per le attività agricole, poiché tali rincari potrebbero rallentare addirittura il settore primario, un comparto che ha continuato a lavorare anche quando tutto il resto del mondo si è dovuto fermare.

"Alcune aziende potrebbero scegliere di non programmare le nuove campagne e/o di eliminare operazioni necessarie alla produzione e alla commercializzazione. Si pensi ad esempio agli ortaggi, colture già a basso reddito, che richiedono diversi processi di lavorazione. Altre imprese potrebbero invece rinviare o ridurre gli investimenti, mentre altre ancora potrebbero addirittura non farcela, se la situazione dovesse prolungarsi per diversi mesi del nuovo anno". A commentare la situazione è Giacomo Suglia, imprenditore agricolo nonché presidente dell'associazione di produttori ed esportatori di ortofrutta (APEO).

"E' inevitabile che questi aumenti di prezzi possano trasferirsi prima o poi ai consumatori finali, poiché l'impresa non può permettersi di farsi carico di tutte queste spese per cosi tanto tempo. Con i rincari dell'energia, gli imprenditori devono farsi bene i conti. Irrigazione, illuminazione nei magazzini, frigoconservazione e macchinari per la lavorazione dei prodotti sono i costi che più gravano sulle imprese ortofrutticole".

"Il carburante è tornato ai massimi livelli dal 2014. Ricordiamoci che l'Italia è il secondo Paese europeo, dopo i Paesi Bassi, con le accise sul prezzo della benzina tra le più alte. Per ogni litro di benzina, infatti, si pagano circa 0,73 euro di tasse, cui va aggiunta l'IVA del 22%. Con le società di autotrasporto con le quali lavoriamo e che si occupano della distribuzione della frutta e della verdura in Italia e in Europa, registriamo un aumento del 10-15% rispetto a 12 mesi fa, sia sui singoli pallet che sui carichi interi".

La BCE e la Commissione Europea confermano comunque che l'aumento dei prezzi dovrebbe rallentare nei primi mesi del 2022, per poi dissolversi completamente già nella prossima primavera.