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In Emilia Romagna mancanze prossime al 40 per cento, prezzi in rialzo

Forte ritardo e calo produttivo per castagne e marroni

Come previsto prima della raccolta (cfr. Freshplaza del 24/09/2021), nell'Appennino emiliano romagnolo e a anche sul versante toscano, le rese di marroni e castagne sono in forte calo. Lo conferma Renzo Panzacchi, presidente del Consorzio Castanicoltori dell'Appennino Bolognese, che abbiamo raggiunto al telefono ieri 20 ottobre. mentre raccoglieva marroni nel proprio castagneto a 750 mt di altitudine, zona Monghidoro (Bologna).

Renzo Panzacchi

"La caduta dei ricci quest'anno registra un ritardo di 15-20 giorni - afferma Panzacchi - e si tratta di un evento raro, ma non impossibile. Parlando con qualche anziano della zona, ho scoperto che anche nei decenni passati è capitato di raccogliere pure in novembre, talvolta perfino in presenza della neve. L'apertura dei ricci è scalare, anche sulla stessa pianta, e occorre passare ogni giorno a raccogliere quelli caduti".

Ricci ancora chiusi al 20 ottobre, un evento poco frequente (foto RP)

L'altro aspetto della campagna è la scarsità del prodotto che, in Emilia Romagna, è prossima al 40%, così come nel versante toscano. In altre regioni, come ad esempio in Piemonte e in certe zone del sud, il calo è minore, attorno al 20%.

Marrone biondo (foto RP)

"Al Caab di Bologna, due giorni fa, si è raggiunta la quotazione record di 9 euro/kg per marroni di primissima qualità, calibro 65/70. Ma anche nelle sagre locali come a Pianoro, Zocca e altri centri dell'Appennino bolognese i prezzi al dettaglio sono stati elevati, attorno a 11 euro/kg. Naturalmente parliamo di marroni di prima scelta. La seconda categoria comunque è stata venduta al dettaglio a 8 euro/kg, cifre che in altre annate si raggiungono per la prima scelta".

Le rese sono così basse, perché la siccità estiva ha fatto sì che in ogni riccio solo un marrone si accrescesse, mentre gli altri 2 sono abortiti. Perciò si hanno pochi frutti, ma di calibro elevato.