Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
Calo produttivo per le castagne del 50 per cento

In Emilia Romagna marroni ko

A causa della mancanza di pioggia, e delle altissime temperature del mese di agosto, le rese di castagne e marroni sono attese in drastico calo. Lo conferma Renzo Panzacchi, presidente del Consorzio Castanicoltori dell'Appennino Bolognese, che ha il polso della situazione per tutto l'Appennino emiliano.

Renzo Panzacchi

"Parlando con i referenti degli otto consorzi che producono marroni, facenti capo adesso al Tavolo castanicolo della Regione, emerge un quadro piuttosto uniforme: manca prodotto e le rese saranno nettamente inferiori al 2020. Poi, solo a raccolta effettuata si potrà fare un vero bilancio, ma le premesse non sono delle migliori. In più, c'è l'incognita cidie".

Gli otto consorzi stanno facendo rete: si tratta di circa 450 produttori con 1250 ettari coltivati. "Non vi sono grosse differenze - aggiunge Panzacchi - fra le diverse zone di produzione, perché la siccità ha colpito in maniera uniforme. E quando la pioggia è arrivata, una ventina di giorni fa, era ormai troppo tardi".

In pratica, fino ai primi di agosto c'erano 2-3 frutti per ogni riccio. Poi, a causa della mancanza di acqua, le piante ne hanno "abortito" uno o due per farne sopravvivere almeno uno ed è proprio questo aspetto che causerà il forte calo delle rese. L'auspicio è che il marrone rimasto sia almeno di grosso calibro.

"In alcune zone poi vi è il problema delle cidie. La lotta biologica è efficace per prevenire e ridurre il danno, ma ancora non è risolutiva", precisa il presidente.

Circa le tempistiche, nella media collina fino a 450 metri d'altitudine si dovrebbe partire ai primi di ottobre e, salendo, dal 10 ottobre in avanti. "La campagna è leggermente posticipata - conclude Panzacchi - di circa 7 giorni rispetto a un'annata normale".