Pere: l'innovazione varietale passa dal CREA. L'ultima cultivar a essere stata diffusa è denominata CREA 194. "Deriva dalla pera Carmen - spiega la ricercatrice Giuseppina Caracciolo del CREA Centro di ricerca Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura sede di Forlì - e presenta produttività costante ed elevata; talvolta è necessario il diradamento".
La nuova varietà CREA 194
"I frutti sono di dimensioni medio-grandi, di colore giallo-verde con sovraccolore rosso sul 30-40% della superficie e la polpa è medio-fine, succosa, dolce e aromatica. La resistenza alle manipolazioni e la conservabilità sono superiori, rispetto a Carmen. Per questa nuova varietà, tramite procedura a evidenza pubblica, è stata concessa una licenza esclusiva di moltiplicazione e commercializzazione alla ditta Geoplant Vivai".
Di grande interesse, negli ultimi anni, e sulla scia di quanto è avvenuto nel melo, appare anche la colorazione rossa della polpa (foto sotto). Alcune antiche varietà presenti nelle colline romagnole, denominate "Cocomerine" possiedono il carattere della polpa rossa. Si tratta di due diverse tipologie, una a maturazione precoce (agosto) e una a maturazione tardiva (inizio autunno). Queste pere a polpa rossa, nel 2003 hanno ottenuto il presidio Slow Food in virtù della ricchezza di composti antiossidanti che conferiscono loro un'elevata capacità antinfiammatoria. Il CREA ha eseguito alcune combinazioni di incrocio con le pere 'Cocomerine', ottenendo alcune nuove linee dotate di discrete caratteristiche organolettiche e colorazione rossa della polpa. Le prime verifiche sperimentali su queste nuove accessioni sono in corso.
Selezioni a polpa rossa
"Carmen - prosegue Caracciolo - è sicuramente la varietà che ha riscosso maggior successo, poiché anticipa il calendario produttivo delle pere di qualità di circa una ventina di giorni".
Falstaff
"Un'altra importante varietà è Falstaff, con frutti facilmente riconoscibili per la forma allungata, che ricorda quella di Abate Fetél e il colore rosso esteso sul 50% o più della superficie, di cui ormai si contano 100 ettari in Emilia-Romagna. La varietà - ottenuta dal CREA Centro di ricerca Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura e protetta da privativa comunitaria - è gestita commercialmente da New Plant", conclude la ricercatrice.
A oggi l'attività ha permesso la realizzazione di 8 varietà: Tosca (1993), Carmen*, Norma e Turandot* (2000), Aida* e Bohème* (2003), Falstaff* (2012) e CREA 194* (2019). Dal 2008, il programma è cofinanziato da New Plant, società consortile che riunisce tre Organizzazioni di Produttori emiliano-romagnole (Apo Conerpo, Apofruit Italia e Orogel Fresco) per la ricerca a livello mondiale di nuove varietà frutticole che, complessivamente, producono oltre la metà delle pere dell'Emilia-Romagna. Nell'ambito del programma, New Plant e CREA individuano insieme le selezioni più promettenti tra quelle presenti nei campi di primo livello situati a Magliano di Forlì, che vengono poi valutate in due aziende controllate e seguite direttamente da New Plant. Solamente, le linee migliori continueranno il percorso selettivo fino ai controlli fitosanitari e all'eventuale diffusione di una nuova varietà.