Un numero sempre maggiore di frutta premium e altri prodotti agricoli di alta qualità sviluppati in Giappone stanno comparendo sui mercati esteri. La legge sulla protezione dei brevetti vegetali e delle sementi è stata modificata per vietare l'esportazione non autorizzata di queste varietà agricole, anche se qualsiasi coltivazione illegale può continuare, una volta che queste vengono portate all'estero. Questo è il motivo per cui il governo giapponese ha rafforzato le misure di sostegno per i produttori nazionali, anche concedendo sussidi per far registrare le varietà giapponesi in altri Paesi.
A fine luglio, i produttori dell'uva da tavola Ruby Roman - una specialità della prefettura di Ishikawa - hanno appreso da un giornale sudcoreano che questa varietà è stata coltivata da produttori di quel paese, e che sarebbe arrivata sugli scaffali di un grande magazzino lo scorso agosto. Il governo della prefettura di Ishikawa ha impiegato 14 anni per sviluppare il marchio Ruby Roman, spedito per la prima volta nel 2008. La varietà è riproducibile e coltivabile solo da produttori autorizzati nella prefettura di Ishikawa.
I frutti premium sviluppati in Giappone vengono dunque coltivati illegalmente in Corea del Sud e in Cina, dove il clima è simile a quello del Giappone. In questi due Paesi, l'uva da tavola Shine Muscat è stata coltivata ed esportata verso destinazioni come Thailandia e Hong Kong.
Secondo un sondaggio condotto lo scorso anno dal Ministero dell'agricoltura, foreste e pesca, sementi e piantine di 36 varietà con marchi giapponesi, tra cui la patata dolce Beni Haruka, sono stati commercializzati online in Cina e Corea del Sud.
Fonte: the-japan-news.com