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GFK Consumer Panel

Anche nelle cipolle il consumatore di oggi chiede più gamma e diversificazione

Dall'inizio della pandemia si sono verificati molti cambiamenti nei comportamenti di acquisto degli shopper italiani, che rappresentano in molti casi opportunità da agire per la crescita.

In particolare, gli acquisti per consumi domestici di prodotti Largo Consumo continuano a essere più elevati dei periodi pre Covid-19, per via principalmente di una più ridotta mobilità legata soprattutto allo smart-working. Stare più a casa ha determinato l'insorgere di nuove occasioni di consumo e soprattutto bisogni differenziati e più articolati da parte dei consumatori, che hanno necessità e desiderio di diversificare le proprie scelte di acquisto, al fine di variare maggiormente la propria dieta, cosa che prima del coronavirus veniva fatta anche grazie a un maggiore ricorso allo stare fuori casa e, quindi, alla ristorazione.

"Nei primi sette mesi del 2021 si registra una crescita del Largo Consumo sia rispetto al 2020 sia soprattutto rispetto al periodo pre Covid-19, trainata soprattutto da un incremento notevole di frequenza di acquisto (+17,7% vs anno scorso), ma anche da scontrini più grandi rispetto al 2019 (+6,1% vs 2019, -10,8% vs anno scorso)", sostiene Marco Pellizzoni, commercial director Consumer Panel presso GfK. 

Tra le scelte di categoria, continua in molti casi a crescere la penetrazione di prodotti di base, soprattutto quelli più versatili per molteplici utilizzi in cucina. Questi trend costituiscono un'opportunità per le categorie più acquistate e versatili, tra cui certamente l'ortofrutta e, nello specifico, le cipolle.

Le cipolle sono state acquistate nell'ultimo anno, con termine a luglio 2021, dal 75,4% delle famiglie italiane, in lieve calo rispetto al picco del 2020 (77%) ma su livelli superiori al pre Covid-19 (nell'AT Luglio 2019 = 74,3%). "Il 65,9% delle famiglie italiane ha comprato cipolle a peso fisso, con una crescita di ben 4,8 punti rispetto all'AT Luglio 2019 - spiega Pellizzoni - Le cipolle a peso variabile (da pesare o take away) sono invece risultate in calo di penetrazione: sono acquistate comunque da una larga fetta delle famiglie italiane (52,9%), ma in calo di 2-3 punti di penetrazione rispetto sia all'anno scorso sia a due anni fa".

Il trend del prodotto a peso variabile è simile a quello di altre merceologie, sia ortofrutta sia altre come salumi o formaggi: si registra un costante calo dell'acquisto a peso variabile a favore del servizio garantito dal prodotto a peso fisso. Questo trend sta subendo un'accelerazione in era Covid, per via della maggiore attenzione che lo shopper pone al tempo di permanenza nel negozio e al servizio in generale, nonché per un maggiore ricorso alla spesa online, che premia i prodotti a peso fisso.

"Tra le tipologie di cipolle, facendo riferimento al peso fisso, le più penetrate sono le dorate con un 34,3% di penetrazione e una crescita rispetto a due anni fa di 2,4 punti - continua Pellizzoni - seguono le rosse con il 25,6% (+3,2 pt vs 2019), le bianche con il 20,4% (+3,3 pt vs 2019). Si segnalano tra le altre tipologie minori le cipolle borettane (4,2% di penetrazione, in crescita costante) e lo scalogno, più stabile con un 3,3% di penetrazione".

Si evidenzia una costante crescita della differenziazione tra tipologie che lo shopper italiano mette in atto: il 96% delle famiglie italiane acquista almeno due diverse tipologie di cipolle nell'arco dell'anno, e il numero medio di tipologie acquistate aumenta considerevolmente rispetto a due anni fa (+11,4%), anche rispetto a un anno così anomalo come il 2020 (+3,7%). In linea quindi con gli orientamenti generali che esprime sul Largo Consumo, anche nelle cipolle il consumatore di oggi chiede più gamma e diversificazione.

Uno degli altri trend generali in essere è la crescente attenzione del consumatore verso prodotti salutistici o locali o più sostenibili. "In questo quadro, si assiste a una costante crescita della penetrazione delle cipolle bio che hanno raggiunto il 7,8% delle famiglie italiane (+11,7% di famiglie rispetto a due anni fa)".

Anche in termini di scelte di canale sono in atto numerosi cambiamenti generali che riguardano anche il mercato delle cipolle. "A fronte infatti di una categoria che guadagna penetrazione rispetto a due anni fa, cala sempre di più l'Iper: il 12,5% delle famiglie italiane acquista cipolle in questo canale, in calo di 1,5 punti rispetto al 2019. Si rafforza ulteriormente il Super (49,5% di penetrazione, +4,2 pt vs 2019) ed emerge fortemente il Discount che raggiunge ormai il 33,7% delle famiglie italiane acquirenti la categoria, con una forte crescita (+4,4 punti rispetto al 2019)", sostiene il commercial director Consumer Panel di GfK.

Come noto, pure il canale online si sta affermando rapidamente nelle abitudini degli italiani. Quasi la metà delle famiglie ha provato a fare la spesa almeno una volta online e le cipolle si stanno sempre più affermando come presenza anche nei carrelli online. Il 5,3% delle famiglie italiane ha acquistato cipolle online nell'ultimo anno e nell'AT Luglio 2019 erano solo il 3%.

"E' molto importante quindi per lo sviluppo della categoria tenere conto di diversi cambiamenti in atto e cavalcarli al meglio: esigenze di gamma, presenza in tutti i canali, visibilità, comunicazione della versatilità di utilizzo della categoria (per moltiplicarne le occasioni di consumo e quindi aumentare gli acquisti), ruolo di discount e online e centralità del benessere e del biologico, attenzione ai pack sostenibili - conclude Pellizzoni - Sono tutti aspetti da approfondire e mettere al centro per le strategie di crescita della categoria per il futuro".

Per maggiori informazioni:
Daniela Mastropasqua
+39 335 185 3430
Business Development Manager | Consumer Panel & Services
GfK | Italia
Via Tortona 33
20144 Milano - Italy
gfk.c​o​m

Data di pubblicazione: