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Dal 1 al 5 settembre 2021

Quasi 500 varietà di peperoncino saranno in mostra a Rieti Cuore Piccante

In un 2021 avaro - a causa del Covid-19 - di eventi e manifestazioni, il comitato organizzatore della Fiera campionaria mondiale del peperoncino di Rieti, giunta alla sua decima edizione, ha con coraggio superato diversi ostacoli per dare corso alla manifestazione, dopo l'anno di sospensione nel 2020 per la pandemia (secondo anno di fermo dopo il 2005, allora a causa del terremoto del centro Italia).

La platea della conferenza stampa, ospitata nel foyer del Teatro Flavio Vespasiano di Rieti.

Non c'è dunque da sorprendersi se la conferenza stampa di presentazione dell'edizione 2021 di Rieti Cuore Piccante ha avuto un'impostazione corale e un'intonazione di fiducia e orgoglio: molteplici sono state infatti le collaborazioni ottenute dagli organizzatori, quest'anno: a cominciare dalle autorità locali, ma anche la Asl di Rieti, la Coldiretti locale, Confcommercio, Federalberghi, Lion's Club, Fondazione Varrone, oltre a tanti operatori, volontari, ricercatori, docenti, chef, associazioni sportive, artistiche e culturali, sponsor, espositori e Ambasciate.

A illustrare alla stampa gli sforzi profusi e il programma della cinque giorni di Rieti Cuore Piccante (clicca qui per l'edizione sfogliabile online), sono stati i vertici del comitato organizzatore: Livio Rositani (presidente), Michele Casadei (vicepresidente) e Riccardo Guerci (segretario).

Il tavolo dei relatori: Riccardo Guerci, Livio Rositani, Michele Casadei 

Sono intervenuti anche Leonardo Tosti (presidente Confcommercio Lazio Nord), Gabriele Coppa (Asl Rieti), Alan Risolo (presidente Coldiretti Rieti), l'artista reatino Gianni Turina, il Sindaco di Rieti, Antonio Cicchetti, il vicesindaco Daniele Sinibaldi e la prof.ssa Elisabetta Occhiodoro del Comitato Gemellaggi e Relazioni internazionali del Comune di Rieti, capofila del progetto "Made in Rieti", avviato ad aprile 2021, allo scopo di promuovere l'enogastronomia locale.

Un momento dell'intervento di Leonardo Tosti: "Alla prima edizione della fiera parteciparono solo 2 espositori. Oggi sono 40 le aziende partecipanti e 100 sono gli sponsor"

I percorsi urbani per accedere alla manifestazione sono stati logisticamente suddivisi in 10 varchi, segnalati da apposita cartellonistica: l'ingresso è consentito solo ai possessori di Green Pass o di esito negativo al tampone covid.

Livio Rositani illustra le regole per l'accesso alla fiera: "Così come abbiamo ricevuto la collaborazione da parte di tanti, ora abbiamo bisogno che anche i visitatori facciano la loro parte, seguendo le regole"

L'Associazione Peperoncino a Rieti è espressione locale della Accademia Italiana del Peperoncino, con sede a Diamante (CS); quest'anno è prevista la nascita di una collaborazione ufficiale di amicizia tra i due comuni italiani (Rieti e Diamante) che, partendo dal filo conduttore del peperoncino, si allarghi anche a molti altri ambiti economici e sociali.

Michele Casadio, vicepresidente del comitato organizzatore, ha ricordato, tra l'altro, che la manifestazione ha ottenuto il riconoscimento come fiera internazionale

Dalla conferenza stampa è emerso che tutte le 450 varietà di peperoncino che saranno esposte nell'area dedicata alla Fiera campionaria sono state seminate, allevate e raccolte nella Piana reatina, in collaborazione con l'istituto di ricerca Carlo Jucci di Rieti (emanazione dell'Università di Perugia).

Il segretario Riccardo Guerci: "Rieti Cuore Piccante è una delle poche fiere "superstiti" alla pandemia che si svolgono quest'anno nel nostro Paese, e l'unica sul peperoncino"

Inoltre, è stato distribuito ai giornalisti un volume-ricettario intitolato "Elogio al Peperoncino", con introduzione a cura di Guglielmo Rositani (creatore, nel 2011, della Fiera campionaria di Rieti). Vi si leggono note storiche, caratteristiche nutrizionali, elenco varietà domesticate e molte altre curiosità riguardo al peperoncino.

Alan Risolo, presidente della Coldiretti di Rieti. L'associazione agricola svolgerà, durante la fiera, degli incontri tecnici sulla coltivazione del peperoncino.

Secondo dati FAO risalenti al 2007, tale prodotto interessa una superficie coltivata, a livello mondiale, di 3,7 milioni di ettari, per un volume annuo di 27 milioni e mezzo di tonnellate. L'Asia è il primo continente produttore, con la Cina che, da sola, produce 12 milioni di tonnellate di peperoncino. Seguono le Americhe e il Messico: quest'ultimo ne produce 2 mln di ton, collocandosi al secondo posto nella graduatoria mondiale dei produttori; il Messico è anche il primo consumatore di peperoncino, con 8,7 kg pro-capite. In Europa, il principale produttore di peperoncino è la Spagna (1 mln ton).

Peperoncini cinesi: possono assumere ben cinque colorazioni differenti (foto di repertorio da Rieti Cuore Piccante - edizione 2018).

Nei commerci, si distinguono quali esportatori: Messico, Spagna, Paesi Bassi. Sul fronte degli importatori, i primi sono America, Germania, Gran Bretagna e Francia. Secondo i dati dell'Istituto italiano per il commercio estero, l'Italia figurerebbe tra gli importatori netti, con addirittura un 80% di peperoncino acquistato dall'estero. Il cima e i terreno italiani si presterebbero tuttavia a questa coltivazione, con rese stimate tra 2 e 4 ton/ettaro.

Secondo i dati dell'Accademia Italiana del Peperoncino, in Italia esistono circa trenta aziende di piccola-media grandezza, specializzate in peperoncino. Esse sono diffuse principalmente nelle regioni: Calabria (dove esiste un consorzio di ben 25 produttori), Basilicata, Campania, Puglia, Abruzzo e Sardegna. Seguono Lazio, Umbria, Toscana, Marche ed Emilia-Romagna. Su tutto il territorio nazionale, comunque, si registra un crescente interesse verso questa produzione.