Durante la presentazione dell'AOP pere Emilia Romagna (cfr. FreshPlaza del 15/06/2021) si è parlato di 19 soggetti che hanno finora aderito al progetto. In fondo all'elenco sono riportati Opera e Origine ma, dato che questi due già raggruppano quasi tutte le aziende dell'elenco, si può dire che l'AOP raccoglie solo qualche altro soggetto non ancora coinvolto nelle due realtà preesistenti.
Le new entry vere e proprie in un sistema organizzato del comparto pere sono: Europfrut, Ceor, Coferasta, La Buona Frutta.
Le aziende invece che erano già parte delle due realtà esistenti sono diverse. Di Origine fanno parte, nella pratica, i produttori di Apofruit, Salvi, Granfrutta Zani, Minguzzi, Spreafico, mentre ad Opera fa capo tutto l'universo Apoconerpo, Orogel, Cipof, mentre Mazzoni era uscito da Opera e ora rientra nella nuova realtà.
"Nella più ottimistica delle previsioni - dice un operatore del comparto - l'attuale compagine che ha aderito rappresenta un 35% della produzione potenziale di pere. E' la sommatoria dei numeri di Opera e Origine, più qualche altro piccolo sparso. Per poter incidere nel mercato, occorrerebbe assommare ben oltre il 50%. Un obiettivo che appare ancora lontano".
Questa Aop sembra nascere sulla scia del decreto Omnibus, che permette ad aziende formalmente concorrenti di "fare squadra" per un migliore posizionamento sul mercato su qualche articolo.
Rispetto alla già esistente OI Organizzazione Interprofessionale, c'è il rischio di creare dei doppioni? Per l'operatore che abbiamo ascoltato pare di sì, in quanto l'OI già finanzia la comunicazione e la ricerca, ad esempio contro la maculatura e la cimice asiatica. L'unica cosa che l'OI non può fare, mentre la AOP sì, è la realizzazione di un listino. Non sarà facile però imporne il rispetto a tutti i soggetti associati: questa sarà la vera sfida.