La Regione Emilia Romagna esce allo scoperto e annuncia che stanzierà 2,4 milioni di euro per finanziare, su diverse sfaccettature, la nuova aggregazione Aop sulle pere. Come anticipato una settimana fa da FreshPlaza (cfr. FreshPlaza del 7/06/2021), la nuova aggregazione nasce con buone intenzioni, ma resta da verificarne l'efficacia. Il fatto che i primi contributi pubblici vadano per finanziare una struttura e non direttamente gli agricoltori, si scontra con quanto auspicato da molte aziende (cfr. articolo correlato).
Fra l'altro, l'Aop nasce con un tempismo "perfetto", vale a dire nella peggior annata di sempre dal punto di vista delle quantità in campo in Emilia Romagna, con perdite comprese fra il 70 e il 90%... (cfr. FreshPlaza dell'11/06/2021)
Riguardo a coloro che hanno finora aderito all'Aop, questo l'elenco fornito in conferenza stampa: A.f.e./Salvi, Apoconerpo, Apofruit Italia, Bergonzoni, Biop, C.i.c.o./Mazzoni, C.i.p.o.f., Cons. Frutteto, C.e.o.r., Eur.o.p.fruit, Gobbi Dino, Granfrutta Zani, La Buona Frutta, Minguzzi, Op Costea/Coferasta, Op Kiwi Sole/Spreafico, Opera, Origine Group, Orogel.
"Già a partire da quest’anno - si legge nella nota della Regione Emilia Romagna - la Regione finanzierà con 120mila euro la nascente Aop Pera che, anche mettendo insieme i due progetti Opera e Origine Group che si erano sviluppati in parallelo per il rilancio del frutto, aggregherà tutti i produttori dell’Emilia-Romagna per rafforzare lo sviluppo della pera Igp e quindi la qualità e riconoscibilità del frutto. A oggi sono già 19 le imprese, di cui sei non Op, ad aver aderito al protocollo d’intesa e che rappresentano approssimativamente fra il 60-70% della produzione gestita a livello regionale".
Continua la nota: "E nel 2022 altri 2,2 milioni di euro saranno disponibili per sostenere la certificazione del prodotto Igp come catalizzatore comune del processo di valorizzazione del prodotto e per promuovere le pere dell’Emilia-Romagna sui mercati nazionali e internazionali. L'obiettivo è raddoppiare la produzione certificata, da meno di 4mila a 8mila tonnellate e, nel prossimo anno, far certificare almeno il 35% della produzione controllata dall’Aop".