Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
Dati Ismea dal 17 al 23 maggio 2021

Centro-sud Italia: si intensifica la raccolta degli ortaggi estivi

Si vanno intensificando ed estendendo le operazioni di raccolta degli ortaggi tipicamente estivi nei diversi areali di coltivazione del centro-sud del Paese. Con il progressivo aumento dell'offerta i prezzi in campagna di gran parte dei prodotti monitorati hanno registrato ulteriori fisiologici assestamenti al ribasso. 

Ortaggi a foglia: i listini delle lattughe di origine rodigina hanno teso al ribasso. Le maggiori disponibilità presenti sui circuiti commerciali unitamente a una domanda non adeguata ha limitato le vendite. Prezzi confermati per tutte le insalate di provenienza laziale. Anche per i radicchi veneti, un'offerta in aumento ha appesantito il mercato, situazione che ha provocato una sensibile riduzione dei listini in tutte le piazze regionali. Infine, per le ultime partite di spinaci si sono svolte le vendite nel teramano sulla base di prezzi cedenti, a causa dei minori quantitativi scambiati, mentre nelle aree laziali un generale equilibrio tra domanda e offerta ha permesso ai listini di posizionarsi sugli stessi livelli precedentemente registrati.

Patate novelle: si conferma l'andamento flessivo dei prezzi in campagna delle patate novelle. In questo periodo l'offerta nei circuiti commerciali non manca e di conseguenza i listini hanno evidenziato un ulteriore assestamento al ribasso in tutte le piazze monitorate.

Fagiolini: con una settimana di ritardo rispetto allo scorso anno è iniziata la commercializzazione dei fagiolini sulla piazza di Latina, le prime partite immesse sul mercato hanno spuntato un prezzo superiore rispetto a quello d'esordio del 2020. Mediamente il prodotto presenta un adeguato livello qualitativo. Sulle altre piazze monitorate un incremento dell'offerta ha determinato il fisiologico assestamento al ribasso dei listini. In ulteriore calo i prezzi per la merce in serra sulla piazza di Vittoria dove, la maggiore presenza sui mercati del prodotto in pieno campo ha limitato le vendite.

Asparagi: il calo delle quotazioni medie è da ascrivere all'andamento del mercato per il prodotto proveniente dagli areali pugliesi e napoletani. L'offerta è risultata in aumento e la domanda non particolarmente interessata. In tale contesto le contrattazioni concluse sono avvenute a rilento e sulla base di quotazioni cedenti. Non si sono osservate variazioni sulle piazze di Verona, Ferrara e Grosseto dove una buona richiesta ha permesso il regolare svolgimento delle vendite. Di contro nel cuneese il calo delle temperature ha rallentato lo sviluppo dei turioni. I minori quantitativi esitati sui mercati hanno trovato rapido collocamento sulla base i prezzi in incremento.

Cipolle novelle: ancora un'altra settimana all'insegna della stabilità. Le buone caratteristiche qualitative del prodotto, unitamente a una costante richiesta, hanno permesso il regolare svolgimento degli scambi.

Finocchi: l'incremento dei prezzi medi all'origine che si è osservato è da ricondurre all'andamento del mercato sulle piazze pugliesi e venete, dove disponibilità limitate unitamente a una costante richiesta hanno permesso il fluido svolgimento deli scambi. Si è confermato stabile il listino per la merce napoletana a fronte di un'offerta in linea alla richiesta.

Carciofi: l'aumento delle quotazioni osservato questa settimana è imputabile esclusivamente alla fine della campagna di commercializzazione per il prodotto di origine pugliese quotato mediamente a prezzi inferiori rispetto ai restanti areali produttivi. Per le ultime quote di Romanesco napoletano e per il Terom toscano il mercato è risultato calmo e le contrattazioni si sono concluse sulla base di valori medi stabili.

Zucchine: in Puglia un aumento dei quantitativi raccolti, quale conseguenza del rialzo termico, ha determinato un fisiologico ridimensionamento dei prezzi in campagna, nonostante una positiva evoluzione degli scambi. Primi stacchi per la merce napoletana la cui offerta avviata sui mercati ha riscosso un modesto interesse da parte della domanda. Le quotazioni di esordio si sono posizionate su livelli inferiori rispetto allo scorso anno.

Non sono state osservate variazioni nel salernitano e nel veronese in virtù di disponibilità in sostanziale equilibrio con la richiesta. Si sono confermati stabili i listini per le produzioni in coltura protetta eccezion fatta per le romanesche scambiate a Latina i cui listini hanno ulteriormente teso al ribasso a fronte di una offerta che a seguito dell'innalzamento delle temperature è risultata in incremento.

Melanzane: con una settimana di ritardo rispetto allo scorso anno è iniziata la raccolta delle melanzane nell'areale calabrese. Le prime partite hanno presentato un adeguato livello qualitativo ma immesse sul mercato sono state oggetto di un modesto interesse da parte della domanda.  Il prezzo si è attestato su livelli inferiori rispetto a quello d'esordio del 2020. Negli areali pugliesi, l'incremento delle temperature ha spinto la raccolta. La maggiore offerta sui mercati ha determinato il fisiologico ridimensionamento dei prezzi.

Relativamente alle produzioni in serra l'incremento del listino è da ascrivere all'ingresso sui mercati delle prime quote di provenienza laziale. I primi quantitativi immessi sul mercato dalle buone caratteristiche qualitative hanno trovato collocamento sulla base di quotazioni omologhe all'esordio dello scorso anno. Per la merce siciliana una oscillazione della richiesta ha determinato il differente  andamento osservato. 

Peperoni: il prodotto in serra siciliano ha mostrato un'ulteriore regressione delle quotazioni medie. Tale andamento è frutto di una offerta in incremento cui è corrisposta una costante richiesta.

Pomodori: si sono intensificate nell'areale leccese le operazioni di raccolta, con offerta in incremento e prezzi che fatta eccezione per la tipologia costoluto hanno mostrato una fisiologica flessione. La commercializzazione del prodotto, nel complesso, è proseguita regolarmente grazie ad una domanda attiva. In settimana inoltre la raccolta della merce in pieno campo si è estesa al tondo liscio di provenienza sarda. Buona l'attenzione ricevuta dalla domanda con quotazioni in incremento rispetto all'esordio dello scorso anno.

Per le produzioni in serra, primi stacchi per il tondo liscio di origine laziale. Le disponibilità esitate sui mercati hanno ricevuto un buon riscontro da parte della domanda con quotazioni che si sono posizionate su livelli superiori all'esordio del 2020. Nell'areale di Vittoria si sono confermati stabili i listini per la tipologia tondo liscio e tondo liscio rosso a grappolo mentre per il ciliegino e il costoluto la maggiore disponibilità sui mercati ha determinato il calo delle quotazioni.

Fonte: ismeamercati.it

Data di pubblicazione: