"Abbiamo trascorso mesi a pianificare, a scrivere i buoni propositi per affacciarsi al meglio a questa nuova realtà, che ormai tanto nuova non è più. E adesso è arrivato il momento di concretizzare, di prendere quelle idee scritte su pezzi di carta intestata e metterle in pratica. Perché, si sa, la teoria non piace a nessuno". Così scrive Francesco Pugliese, amministratore delegato di Conad, attraverso il suo account LinkedIn.
"Qualche mese fa ho letto un articolo in cui si diceva: non avere più niente da attendere significa non sperare. Questa frase l’ho letta e riletta, con attenzione, e sono arrivato alla conclusione che non è stato mai vero come in questo ultimo anno. Un anno fatto di paure sconosciute, di certezze sfumate, di stanze senza finestre. Ma ora, sulla carta, abbiamo tutti i requisiti per cambiare questa situazione - continua Pugliese - Parlo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, parlo di tutti quegli stanziamenti volti al miglioramento delle infrastrutture, a rendere la pubblica amministrazione più moderna ed efficiente, a stimolare l’imprenditorialità che crea lavoro, a dare delle prospettive di futuro migliori delle attese".
"Uno dei tanti cambiamenti più recenti voluti dai piani alti è stato quello di concedere le riaperture anche a quelle attività che sono state ferme per troppo tempo e che, forse, hanno sofferto più di tutte le altre - sottolinea il Ceo Conad - I cinema, le palestre, gli stadi. Il ritorno dei centri commerciali aperti anche al weekend, dopo mesi di sabati e domeniche ad aspettare con ansia il lunedì per poter riprendere in mano pezzi di normalità. Io ci credo nella normalità, ci spero. Ne abbiamo bisogno".
Secondo Pugliese, con questa scelta, è stato compiuto un grande passo avanti, ma ora non si deve avere timore del rischio, perché qui di rischi non ce ne sono. "Tutto è stato studiato e valutato nel minimo dettaglio e il nostro impegno per tutelare i lavoratori e i clienti è la priorità. Dal lunedì alla domenica".
"Faccio una raccomandazione però: riaprire gradualmente sì, ma restiamo sui nostri passi - conclude il Ceo Conad - I cambiamenti non sono mai facili da affrontare e stare dietro a quelli che si decidono di giorno in giorno è ancora più difficile. E' tempo di realizzare la Fase 2, è tempo di mantenere accesa quella luce in fondo al tunnel".