Lo scorso 10 aprile 2021, sono stati migliaia i lavoratori stagionali dell'agricoltura che si sono dati appuntamento davanti a quasi tutte le prefetture d'Italia, per denunciare come questa categoria di lavoratori sia stata esclusa da ogni tipo di sostegno economico governativo, persino dall'ultimo Decreto Sostegni. Una protesta pacifica fortemente voluta dai sindacali di Fai Cgil, Uila e Fai Cisl.
Foto di UILA - UIL Sardegna
Si tratta di una categoria di lavoratori che vive in situazioni di precariato, oltre a essere penalizzata dal clima. La crisi sanitaria, poi, non ha fatto altro che ridurre maggiormente le giornate lavorativa, non permettendo così agli operai di vedersi riconosciuta la disoccupazione agricola. Difatti, questa indennità, viene concessa soltanto se il lavoratore ha maturato un minimo di 102 contributi giornalieri (ovvero giornate lavorative) nel biennio costituito dall'anno in cui si riferisce l'indennità e da quello precedente. Nel 2021, le disoccupazioni agricole inoltrate all'INPS sono calate di circa il 20% rispetto alle domande presentate lo scorso anno (termine di presentazione scaduto il 31 marzo 2021).
Foto d'archivio
Durante la manifestazione, operai e rappresentanti sindacali hanno chiesto delucidazioni perché i lavoratori stagionali dell'agricoltura, dopo una piccola indennità ricevuta nella prima fase della pandemia, non hanno più ottenuto alcun sostegno economico, nonostante facciano parte di una categoria che svolge attività essenziali e fondamentali per il consumatore finale, ossia quella di portare il cibo sulle tavole degli italiani.
Foto di Fai Cisl Basilicata
Il ministro delle politiche agricole, Stefano Patuanelli, fa sapere che è al lavoro per garantire ai sindacati il massimo impegno nel dialogo e il sostegno alle richieste.