Per quest'anno, lo Zimbabwe si aspetta uno dei raccolti più abbondanti da molto tempo a questa parte, grazie alle buone piogge, alla migliore preparazione e a un'ondata emergente di giovani agricoltori. Il governo si aspetta fino a 2,8 milioni di tonnellate di mais dalla stagione 2020/21, che corrisponderebbero al secondo raccolto più grande mai avuto dal paese. E' dal 2000 che lo Zimbabwe sta lottando per nutrire la sua popolazione, ovvero da quando il governo ha iniziato a ridistribuire la terra dagli agricoltori bianchi a quelli neri.
Fortunatamente, la produzione di diversi prodotti agricoli - principalmente colture annuali come patate, verdure verdi, pomodori, cipolle e cucurbitacee - è in forte aumento ormai da anni. Questa crescita è stata in gran parte ignorata, ma ora alcuni giovani e intrepidi agricoltori ne stanno parlando su Twitter e Facebook. Con l'hashtag #ZimAgricRising, il movimento contadino ha portato una nuova dimensione alla tormentata questione dell'agricoltura dello Zimbabwe, dopo il programma di ridistribuzione delle terre.
Nel 2010, lo Zimbabwe spese quasi 3 milioni di dollari per importare patate dal Sudafrica. Nel 2016 il quadro è cambiato radicalmente, con lo Zimbabwe che ha interrotto tutte le importazioni di patate, diventando il principale mercato per i tuberi da seme sudafricani, dato che i suoi coltivatori sono scesi in campo per coltivare questa, come molte altre colture. Tra il 2017 e il 2020, la superficie coltivata a patate è aumentata del 30%, con un conseguente salto del 24% nella produzione. Il paese è ora in grado di soddisfare tutta la sua domanda interna di patate.
Fonte: thezimbabwemail.com