Il sindacato agricolo spagnolo Unió de Pagesossi ha denunciato che non si è potuto procedere alla raccolta di decine di migliaia di tonnellate di mandarini perché alcune società che normalmente si occupano di questa raccolta hanno violato i contratti firmati con i produttori.
Secondo il sindacato, questa situazione, che ha un impatto principalmente sui singoli produttori che non appartengono a cooperative o organizzazioni, farà sì che un volume compreso tra il 40% e il 70% della produzione rimarrà sugli alberi, a meno che i produttori non si accollino i costi della raccolta senza la certezza di recuperare l'investimento.
L'organizzazione ha dichiarato che, finora, la violazione dei contratti ha riguardato la coltivazione dei mandarini, principalmente in Catalogna. Secondo le statistiche dei Dipartimento dell'Agricoltura, Allevamento, Pesca e Alimentazione, nel 2020 la Catalogna ha prodotto 183.300 ton di agrumi, 141.700 ton delle quali appartengono al gruppo dei mandarini.
Le perdite sul fatturato previsto potrebbero superare i 7 milioni di euro e le operazioni di raccolta potrebbero non procedere per 40mila ton della produzione.
Il problema denunciato dal sindacato stride con l'ottimo inizio della campagna degli agrumi avuto a ottobre e novembre dell'anno scorso. All'epoca, il prezzo di arance e mandarini in Spagna e nel resto dell'Unione Europea si stava sviluppando positivamente nel corso dell'anno, grazie all'incremento della domanda causato dalla pandemia di Covid-19.
Inoltre, non c'è stata una saturazione del mercato che potesse giustificare la violazione dei contratti denunciata dal sindacato. Al contrario di altre campagne, infatti, le importazioni da paesi non UE, come l'Egitto e il Sudafrica, sono diminuite in autunno e l'incremento delle importazioni in estate è stato assorbito dalla domanda.
Unió de Pagesos ha denunciato queste pratiche da parte degli acquirenti di agrumi. "La violazione dei contratti sta lasciando i produttori nei guai e avrà conseguenze importanti sulla redditività delle aziende agricole". Attraverso CadeCat - l'ente responsabile del controllo sui contratti alimentari - e, se necessario, l'Organismo di Informazione e controllo alimentare, il sindacato chiederà che il Dipartimento dell'Agricoltura, Allevamento, Pesca e Alimentazione effettui una campagna per verificare l'adempimento dei contratti di acquisto e di vendita valutando e sanzionando eventuali infrazioni.
Fonte: Efe / lavanguardia.com