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Un progetto valido anche per il settore ortofrutticolo

Sonali Bag: l'alternativa biodegradabile al polietilene

In un mondo dove il tema della sostenibilità ambientale e del plastic-free si fa sempre più preponderante, risale alla ribalta una grande invenzione, che secondo alcuni, meriterebbe un riconoscimento internazionale. In Bangladesh è stato sviluppato un metodo per convertire la fibra di iuta in fogli di cellulosa biodegradabile a basso costo, che possono essere utilizzati come materiale da imballaggio e sacchetti per il trasporto. Un progetto, in cerca di finanziamenti, che risulterebbe valido anche per il settore ortofrutticolo.

Mubarak Ahmad Khan, scienziato della Commissione per l'energia atomica del Bangladesh, ha sviluppato la Sonali Bag, una bioplastica biodegradabile a base di cellulosa, come alternativa ai sacchetti di plastica, in particolare a quelli di polietilene.

La Sonali Bag è composta da ingredienti naturali (cellulosa), un legante (un polimero naturale) e un colore a base vegetale. La cellulosa è estratta dalla iuta, una delle principali fibre vegetali al mondo. L'unicità del prodotto è quella di essere completamente biodegradabile e compostabile, impiega 2-4 mesi per degradarsi nel terreno. Quindi dopo la degradazione diventa una fonte di cibo per i microrganismi presenti nel suolo e nell'acqua.

Clicca qui per conoscere la storia della Sonali Bag (video in inglese)

Con uno spessore di 30 micrometri, la Sonali Bag è più resistente dei normali sacchetti di polietilene che si trovano sul mercato. E' in media 1,5 volte superiore per resistenza alla trazione e, a differenza del polipropilene (PP) o del polietilene (PE), ha una migliore stabilità termica. Si possono trasportare fino a 16 kg di merce in una Sonali Bag. Il prodotto è riciclabile.

Mubarak aveva iniziato a produrre il polimero biodegradabile dalla fibra di iuta già nel 2010. Il suo primo successo è arrivato nel 2015 e, in base a questo, il governo aveva deciso di avviare la produzione dei sacchetti di cellulosa, nell'ambito di un progetto pilota. Nel 2017, la Bangladesh Jute Mills Corporation ha intrapreso il progetto pilota e ha creato un'unità di polimeri di iuta. Poi un periodo di stasi e, ora, di nuovo si cercano investimenti per riportare questa innovazione in auge.