E' un momento di grande attività, per lo scalogno di Romagna. Il prodotto è presente in alcuni punti vendita della GDO, grazie al produttore Giordano Alpi e al confezionatore Matteo Freddi e, tramite la frigoconservazione, lo scalogno sarà disponibile fino alla primavera inoltrata.
Glenda Vignoli e Giordano Alpi. A destra il prodotto in GDO
"Dopo un paio d'anni di prove - spiega il produttore Giordano Alpi - quest'anno abbiamo avuto abbastanza prodotto frigoconservato per poter iniziare una seria presenza nella Gdo. In questo, ci siamo affidati a un'azienda storica, quella della famiglia Freddi, che si occupa per noi del confezionamento".
"E' un anno di transizione - aggiunge Alpi - in quanto lo scopo è quello di far conoscere sempre di più il prodotto. La pandemia ha annullato tante iniziative, però coloro che provano il nostro scalogno poi non tornano più indietro perché ne apprezzano la qualità, molto elevata, e il fatto che si conservi a lungo e bene".
Ma c'è un'altra novità importante, come spiega la presidente del Consorzio, Glenda Vignoli. "Abbiamo spedito due giorni fa agli uffici preposti dell'Unione europea, tramite Pec, la domanda per la modifica del disciplinare dell'Igp. A livello nazionale tutto è a posto, ora attendiamo il riscontro europeo. Se tutto procede liscio, fra qualche mese avremo il via libera e, nel 2022, il nostro Scalogno di Romagna potrà fregiarsi del nuovo disciplinare".
Quello di Romagna è stato il primo Scalogno Igp d'Europa certificato.
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